Cadaveri fatti a pezzi in valigia: il figlio della coppia accusa l’ex fidanzata “brava a mentire”
FIRENZE – “Elona è brava a mentire, io non sapevo nulla, nè della sua gravidanza, nè dell’aborto”. Così Taulant Pasho, figlio di Shpetim e Tauta Pasho, i coniugi albanesi scomparsi a Firenze nel 2015 e i cui resti vennero ritrovati nel dicembre 2020 in valigie abbandonate in un campo fra il carcere di Sollicciano e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno, durante il processo all’ex fidanzata.
Ascoltato oggi, 22 marzo 2022, per sette ore come testimone al processo per l’omicidio dei genitori, che vede come un’unica imputata la sua ex fidanzataElonaKalesha, l’uomo ha confermato quando detto mesi fa in sede di interrogatorio alla pm Ornella Galeotti, titolare delle indagini che hanno portato al processo.
In particolare, il figlio della coppia uccisa ha ribadito di non essere stato inizialmente al corrente dell’interruzione di gravidanza a cui la donna si era sottoposta pochi giorni prima che lui uscisse dal carcere di Sollicciano, dove si trovava per reati di droga: “Non sono mai stato al corrente né della gravidanza né dell’aborto – ha detto – l’ho saputo dopo”.
Secondo l’accusa,ElonaKalesha avrebbe ucciso i genitori dell’ex fidanzato per impedire che rivelassero al figlio che lei aspettava un bambino da un altro uomo. Taulant Pasho inoltre ha definito come “molto simile” alla sua una delle valige in cui furono trovati i resti dei coniugi, raccontando di comeElonaKalesha gli avesse detto che i suoi genitori, prima di scomparire, l’avessero presa per portare via le loro cose. Nel corso dell’udienza inoltre il figlio della coppia ha detto che la ex fidanzata sarebbe molto brava a mentire. La deposizione di Taulant Pasho proseguirà il 29 marzo prossimo.
