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Mattarella al Consiglio d’Europa: “La Russia invadendo l’Ucraina si è messa fuori dalle regole. Con un imperialismo ottocentesco”

Il presidente della Repubblica a Strasburgo (Foto ANSA)

STRASBURGO – “Di fronte a un’Europa sconvolta dalla guerra nessun equivoco, nessuna incertezza è possibile. LaFederazione Russa, con l’atroce invasione dell’Ucraina, ha scelto di collocarsi fuori dalle regole a cui aveva liberamente aderito, contribuendo ad applicarle”, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando della guerra tra Mosca e Kiev,in corso dal 24 febbraio. Aggiungendo che il comportamento di Mosca ricorda l’imperialismo ottocentesco. La pace, ha rimarcato il Capo dello Stato, “è frutto di una ostinata fiducia verso l’umanità e di senso di responsabilità nei suoi confronti”. E ancora: “Quando laguerraha la pretesa di essere lampo e non le riesce tanto lapaceè frutto del paziente e inarrestabile fluire dello spirito e della pratica di collaborazione tra i popoli, della capacità di passare dallo scontro e dalla corsa agli armamenti, al dialogo, al controllo e alla riduzione bilanciata delle armi di aggressione.”

RUSSIA – “La responsabilità della sanzione adottata (l’esclusione del Consiglio d’Europa, ndr) ricade interamente sul Governo della Federazione Russa. Desidero aggiungere: non sul popolo russo, la cui cultura fa parte del patrimonio europeo e che si cerca colpevolmente di tenere all’oscuro di quanto realmente avviene in Ucraina”, ha spiegato il Capo dello Stato, che ha anche lanciato un appello alla Russia: “Non si può arretrare dalla trincea della difesa dei diritti umani e dei popoli. La ferma e attiva solidarietà nei confronti del popolo ucraino e l’appello al Governo della Federazione Russa perché sappia fermarsi, ritirare le proprie truppe, contribuire alla ricostruzione di una terra che ha devastato, è conseguenza di queste semplici considerazioni. Allacomunità internazionaletocca un compito: ottenere il cessate il fuoco e ripartire con la costruzione di un quadro internazionale rispettoso e condiviso che conduca alla pace”.

DIALOGO – Mattarella auspica alla distensione per interrompere le ostilità, prendendo “a prestito parole guerra fredda per cammino pace”, va ripudiata la guerra. “Coesistenza pacifica, tra i popoli e tra gli Stati. Democrazia come condizione per il rispetto della dignità di ciascuno. Infine,Helsinki e non Jalta:dialogo, non prove di forza tra grandi potenze che devono comprendere di essere sempre meno tali”, ha detto Mattarella, spiegando che bisogna: “Prospettare una sede internazionale che rinnovi radici alla pace, che restituisca dignità a un quadro di sicurezza e di cooperazione, sull’esempio di quella Conferenza di Helsinki che portò, nel 1975, a un Atto finale foriero di positivi sviluppi. E di cui fu figlia la Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Si tratta di affermare con forza il rifiuto di una politica basata su sfere di influenza, su diritti affievoliti per alcuni popoli e Paesi e, invece, proclamare, nello spirito di Helsinki, la parità di diritti, la uguaglianza per popoli e persone. Secondo una nuova architettura delle relazioni internazionali, in Europa e nel mondo, condivisa, coinvolgente, senza posizioni pregiudizialmente privilegiate”.

ONU –“La sicurezza, la pace – è la grande lezione emersa dal secondo dopoguerra – non può essere affidata a rapporti bilaterali – Mosca versus Kiev -. Tanto più se questo avviene tra diseguali, tra Stati grandi e Stati più piccoli. Garantire la sicurezza e la pace è responsabilità dell’intera comunità internazionale. Questa, tutta intera, può e deve essere la garante di una nuova pace”, ha detto Mattarella, che a Strasburgo ha anche parlato dell’Onu: “Se la voce delleNazioni Uniteè apparsa chiara nella denuncia e nella condanna ma, purtroppo, inefficace sul terreno, questo significa che la loro azione va rafforzata, non indebolita. Significa che iniziative, come quella promossa dal Liechtenstein e da altri 15 Paesi, per evitare la paralisi del Consiglio di Sicurezza dell’Onu vanno prese in seria considerazione”, ha detto.

STORIA – “Come ricordava Robert Schuman, la pace non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Se perseguiamo obiettivi comuni, per vincere non è più necessario che qualcun altro debba perdere. Vinciamo tutti insieme”, ha detto il presidente della Repubblica citando l’ex Presidente del Parlamento europeo.

“L’obiettivo hitleriano che condusse allaSeconda guerra mondialeera quello di fare della Germania la potenza prevalente con un ruolo dominante su altri popoli e altri Paesi. Fu un disegno che coinvolse regimi di numerose altre nazioni – il Regno d’Italia fra queste – e che fu battuto dalla coscienza civile internazionale”, ha ricordato il capo dello Stato, sottolineando poi che “il registro della storia ci ricorda come stabilità e pace non siano garantite una volta per sempre. Lapacenon si impone automaticamente, da sola, ma èfrutto della volontà degli uomini“.

IMPERIALISMO – Mattarella ha anche chiesto di superare la visione imperialista tardo-ottocentesca: “Viviamo oggi, nuovamente, l’incubo – inatteso perché imprevedibile – della guerra nel nostro Continente” ma “imperialismo e neocolonialismo non hanno più diritto di esistere nel terzo millennio. Non è più il tempo di una visione tardo-ottocentesca, e poi stalinista, che immagina una gerarchia tra le nazioni a vantaggio di quellamilitarmentepiù forte. Non è più il tempo di Paesi che pretendano di dominarne altri”.


Sandro Bennucci

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