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Azovstal espugnata, Mariupol completamente conquistata. Lo annunciano i russi

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Il ministero della Difesa russo ha pubblicato il video della resa degli ultimi difensori ucraini nell’acciaieria di Azovstal a Mariupol, 20 maggio 2022. FERMO IMMAGINE MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO

MOSCA – Azovstal è caduta. Dopo 86 giorni di resistenza che hanno segnato le sorti e l’immaginario della guerra, l’acciaieria simbolo della difesa di Mariupol e dell’Ucraina non è più un bunker inespugnato. Ma la Russia rischia di pagare molto cara questa conquista. Che serve solo a dare fumo negli occhi a un esercito che ha subìto sconfitte devastanti, come i suoi stessi generali ammettono.

L’impianto è “totalmente sotto il controllo delle forze armate russe”, ha annunciato in serata la Difesa di Mosca, dopo che il ministro Serghei Shoigu ha comunicato al presidente Vladimir Putin “la fine dell’operazione e la completa liberazione” della fonderia. In meno di 100 ore dall’inizio delle evacuazioni, un totale di 2.439 combattenti ucraini si è arreso consegnandosi al nemico, come ordinato del resto dallo Stato maggiore di Kiev visto che era “impossibile sbloccare” lo stallo “con mezzi militari”, ha spiegato il presidente Volodymyr Zelensky.

Il boccone amarissimo della sconfitta alla fine hanno dovuto ingoiarlo anche gli irriducibili comandanti del reggimento Azov e delle altre truppe asserragliate nei cunicoli, che hanno cercato di restare fino all’ultimo momento possibile. Una resistenza strenua che ha permesso all’esercito di riorganizzarsi e ricevere le armi occidentali e “passerà alla storia come le Termopili del XXI secolo”, come l’ha elogiata il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak. “Il comando militare superiore ha dato l’ordine di salvare la vita dei soldati della nostra guarnigione e di smettere di difendere la città di Mariupol”, ha detto nel suo ultimo video il comandante di Azov, Denis Prokopenko, che lunedì aveva dato il via libera alle uscite dei suoi commilitoni dopo il primo diktat sulla resa giunto da Kiev. Infine, anche lui e gli altri capi che per settimane sono stati il volto della resistenza – in testa il suo vice Sviatoslav ‘Kalina’ Palamar e il comandante della 36/ma brigata dei marines, il maggiore Serhiy Volyna – hanno dovuto cedere.

Mosca in serata ha diffuso il video della loro resa, sostenendo che Prokopenko è stato portato via “con un veicolo blindato speciale” verso i territori controllati dalla Russia. Adesso, per Kiev sarà l’ora delle trattative per tentare uno scambio di prigionieri con Mosca, da condurre anche con la mediazione internazionale, ha spiegato Zelensky, citando il contributo di Turchia, Svizzera, Israele e Francia. Anche se, ha ammesso Podolyak, si tratta di colloqui “molto difficili e molto fragili”.

Un totale di 2.439 combattenti ucraini si sono arresi e hanno lasciato l’Azovstal di Mariupol. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass, rivendicando il totale controllo dell’acciaieria.

Secondo nuove informazioni militari provenienti dal Regno Unito, ben 1.700 combattenti del vasto impianto industriale si sono arresi e sono stati portati nelle aree controllate dalla Russia. Ma ancora alcuni “irriducibili” sono dentro l’acciaieria di Mariupol. Dall’acciaieria Azovstal di Mariupol sono stati salvati 177 civili e quasi 2mila nazionalisti si sono arresi. così il ministro della difesa russo Sergei Shoigu secondo quanto riporta l’agenzia Tass. Ma è una vittoria che ai russi potrà costare assai cara.


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Ezzelino da Montepulico


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