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Francia: si cerca governo di unità nazionale, Macron tenta di uscire dall’impasse dopo le elezioni perse
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PARIGI – Dopo la debacle della maggioranza presidenziale di Emmanuel Macron nelle elezioni legislative di domenica, ormai senza maggioranza assoluta in parlamento, il presidente Macron “pensa” a costruire un “governo di unita’ nazionale” sul modello del suo amico Mario Draghi, per trovare “vie d’uscita alla situazione politica” che si e’ creata nell’Assemble’e Nationale. Lo ha riferito in serata il segretario
del Partito comunista (PCF), Fabien Roussel, dopo la lunga giornata di consultazioni all’Eliseo.
Macron “mi ha chiesto se siamo pronti a lavorare in un governo di unita’ nazionale”, ha spiegato Roussel ai microfoni di LCI, e se tale iniziativa “sia la soluzione per tirare fuori il paese dalla crisi”. “Lui pensa alla costituzione di un governo di unione nazionale – ha proseguito l’esponente del PCF dopo le consultazioni – se ci saranno i partiti per partecipare”.
Il primo ad essere ricevuto e’ stato il presidente dei Républicains, Christian Jacob, che ha subito escluso di scendere a patti con la maggioranza Ensemble!. “Ho ribadito al presidente che potrebbe essere un tradimento dei nostri elettori, è escluso”, ha dichiarato Jacob al termine dell’incontro, aggiungendo: “Abbiamo fatto campagna nell’opposizione, restiamo nell’opposizione in modo determinato ma responsabile”.
Poi è stato il turno del segretario socialista (PS) aderente all’ormai foltissima nuova unione della gauche guidata da Jean-Luc Me’lenchon (Nupes), Olivier Faure, che si è detto “disposto” a “progredire” insieme se l’esecutivo adotterà misure in favore del potere d’acquisto, in particolare un innalzamento del salario minimo.
Previsti nella giornata di oggi, 22 giugno, nell’agenda presidenziale altri faccia a faccia con Marine Le Pen – ormai forte di 89 deputati all’Assembleé, un record per l’ex Front National – e con altri esponenti Nupes.
La Francia vive insomma giornate politicamente sempre più incerte. Come consuetudine dopo le elezioni
legislative, la premier Elisabeth Borne ha rassegnato le dimissioni. Dimissioni subito respinte da Macron, affinché il “governo possa rimanere in carica e agire in questi giorni”, ha spiegato l’Eliseo.
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