Pil, stop alla caduta e crescita zero
FIRENZE – Crescita zero, ma almeno non siamo in recessione. Dopo due anni di segno negativo, nel periodo tra luglio e settembre l’economia italiana ha evidenziato una variazione congiunturale nulla, interrompendo la caduta iniziata nel terzo trimestre 2011. La variazione annua resta negativa, ma migliora a -1,8%.
Secondo la maggior parte degli osservatori nel quarto e ultimo trimestre dell’anno ci dovrebbe essere la ripresa economica. Al momento, la variazione acquisita per il 2013 (la crescita che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nei restanti mesi dell’anno) è del -1,9%.
A moderare l’entusiasmo è in primis il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che commentando i dati diffusi dall’Istat sull’andamento del Pil e della produzione industriale dice: «La discesa sembra attenuarsi ma non possiamo dire che siamo fuori dalla crisi. Su base annuale siamo ancora sotto».
Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono diminuiti, con cali dello 0,2% dei consumi finali nazionali e dello 0,6% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono aumentate del 2,0% e le esportazioni dello 0,7%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,2 punti percentuali alla variazione del Pil. Il contributo è stato negativo per gli investimenti fissi lordi e per i consumi delle famiglie residenti e nullo per i consumi della Pubblica Amministrazione.
«I dati dell’Istat illustrano una situazione economica che sta passando dalla fase recessiva a quella della crescita zero. Ciò vuol dire che la ripresa è ancora lontana, soprattutto per quello che riguarda i consumi e la disoccupazione, che è destinata a crescere ancora» afferma la Confesercenti.