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Francia: approvata legge su potere d’acquisto, la votano anche Le Pen e Républicains

Borne
EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON

PARIGI – In Francia le forze politiche stanno dando prova di buon senso e consapevolezza della situazione, unendo gli sforzi a difesa degli interessi dei francesi. A differenza dello spettacolo indecoroso offerto dalla politica italiana. In questo quadro si è inserita anche Marine Le Pen, che ha fatto votare ai suoi parlamentari l’importante legge, presentata dal governo di Macron, sulla difesa del potere d’acquisto. A riprova dell’infondatezza delle accuse delle sinistre alla leader dell’ex Front National, messa all’indice insieme alla Meloni e a Salvini.

Dopo quattro giorni di discussioni e una notte intera di intensi dibattiti, la nuova legge francese in sostegno al potere d’acquisto è stata adottata poco prima delle 6 del mattino, con 341 voti a favore, 116 contrari e 21 astenuti. Il testo presentato dalla maggioranza presidenziale di Emmanuel Macron è stato adottato con il sostegno dei Républicains e del Rassemblement National di Marine Le Pen, solitamente all’opposizione. Per questi due partiti, alcune misure contenute nella bozza di legge vanno “nella direzione giusta”, mentre la sinistra ha denunciato un provvedimento che equivale ad una “dichiarazione di guerra per i salari”.

Soddisfazione è stata espressa dalla premier, Elisabeth Borne. “Il progetto di legge d’urgenza è stato adottato! Lo spirito di responsabilità ha avuto la meglio per proteggere i nostri connazionali dalle conseguenze dell’inflazione”, ha scritto in un tweet. “Costruire maggioranze di progetto per fornire soluzioni concrete ai francesi, ci siamo riusciti”, ha aggiunto la premier, che ha lungamente insistito sulla ricerca di un compromesso tra le forze politiche durante la sua dichiarazione politica generale del 6 luglio.

Nelle elezioni legislative di giugno, la coalizione di Emmanuel Macron ha perso la maggioranza assoluta in Parlamento e contrariamente alla scorsa legislatura deve ora governare cercando di costruire compromessi con le altre forze politiche.

La premier francese intelligentemente cerca di contemperare gli interessi delle varie componenti, e soprattutto quelli dei francesi, non si schiera a favore di una sola parte (quella del Pd) come è successo in Italia.


Padoin0

Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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