Ucraina: Kuleba all’attacco di Bergoglio, protesta per Dugina. Convocato il Nunzio apostolico
KIEV – Il governo di Zelensky se la prende anche con Bergoglio. Il ministero degli Esteri di Kiev ha convocato il nunzio apostolico in Ucraina, monsignor Visvaldas Kulbokas, a proposito del recente commento di papa Francesco sulla morte di Darya Dugina. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba, riporta Ukrinform.
“Abbiamo studiato attentamente la citazione completa di Papa Francesco e abbiamo deciso di convocare il Nunzio Apostolico per esprimere il disappunto dell’Ucraina”, ha detto Kuleba .
La convocazione del rappresentante diplomatico del Vaticano è stata annunciata dal ministro nell’incontro con il suo omologo italiano Luigi Di Maio.
Poi la nota del ministero ha chiarito i toni del faccia a faccia tra la diplomazia ucraina e quella della Santa Sede. “La decisione di Papa Francesco di menzionare nel contesto della guerra russo-ucraina la morte di un cittadino russo sul territorio della Russia, con la quale l’Ucraina non ha nulla a che fare, provoca incomprensioni”, si legge nella nota diffusa dal governo di Kiev dopo l’incontro.
Al nunzio apostolico “è stato detto che l’Ucraina è profondamente delusa dalle parole del Pontefice, che equiparano ingiustamente l’aggressore e la vittima”.
Al Nunzio apostolico monsignor Visvaldas Kulbokas, è stato raccomandata “la speranza che in futuro la Santa Sede eviti dichiarazioni ingiuste che causano la delusione nella società ucraina”.
“Il ministero degli Esteri dell’Ucraina – si legge ancora – ha invece richiamato l’attenzione del nunzio
apostolico sul fatto che, dall’inizio dell’invasione su vasta scala della Federazione Russa in Ucraina, il Pontefice non ha mai prestato particolare attenzione alle vittime specifiche della guerra, tra cui 376 bambini ucraini morti per mano degli occupanti russi”.
Per la verità il discorso di Francesco includeva anche un passaggio sulle giovanissime vittime della guerra: “Penso ai bambini, tanti morti, poi tanti rifugiati – qui in Italia ce ne sono tanti – tanti feriti, tanti bambini ucraini e bambini russi che sono diventati orfani e l’orfanità non ha nazionalità, hanno perso il papà o la mamma, siano russi siano ucraini”, ha detto il Pontefice prima del passaggio su Dugina.