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Minacce Putin: lievita prezzo gas (+9,1%), sale il petrolio (+3%), euro (0,99) scende ancora rispetto al dollaro

Vladimir Putin EPA/SERGEI BOBYLEV/SPUTNIK/KREMLIN POOL

MOSCA – La mobilitazione dei riservisti russi e i toni minacciosi del presidente Vladimir Putin fanno lievitare le quotazioni del gas sul mercato di Amsterdam: il prezzo dei future Ttf sono risaliti sopra i 200 euro al megawattora e trattano sui massimi di seduta, con un rialzo del 9,1% a 212 euro.

Si impenna il prezzo del petrolio con il Wti e il Brent che salgono di circa il 3%, rispettivamente, a 86,4 a 93,4 dollari al barile. A far schizzare le quotazioni del greggio è stato il discorso del presidente russo, Vladimir Putin, che segna un’escalation nella guerra in Ucraina, con il rischio di nuove turbolenze sulle forniture globali di energia.

Male l’euro, che sconta la forza del dollaro, con cui scambia a 0,99, e l’escalation in Ucraina, con i rischi connessi per l’economia del Vecchio Continente. Calano invece i rendimenti dei titoli di Stato con il Btp che flette di 6 punti al 4,11% mentre lo spread con il bund è sostanzialmente invariato a 226 punti base. A Piazza Affari corre Leonardo (+6,2%) con Tenaris (+3,2%), Unicredit (+2,5%) e Tim (+2,7%) mentre arrancano Mps (-3,6%), Moncler (-1%) e Recordati (-1%).

Tre fattori che mettono in difficoltà l’economia europea e anche l’Italia, a tutto vantaggio degli Usa di Biden. Vedremo gli sviluppi della situazione.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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