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Parte dalla Toscana la riforma carceraria

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Il ministro Anna Maria Cancellieri con il presidente Enrico Rossi

FIRENZE – «Porterò oggi stesso in Consiglio dei Ministri la vostra iniziativa per le carceri toscane in modo che possa servire da modello per le altri regioni italiane». Così il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri stamani a Firenze ha commentato la firma del protocollo tra Ministero e Regione Toscana volto a migliorare le condizioni dei detenuti e del sistema carcerario nella regione, dove attualmente ci sono 4200 detenuti contro una capienza massima di 3200. Il documento è stato siglato presso la sede della Giunta regionale dallo stesso ministro, dal governatore Enrico Rossi e dal presidente del tribunale di sorveglianza Antonietta Fiorillo.

Il presidente del Tribunale di sorveglianza Antonietta Fiorillo
Il presidente del Tribunale di sorveglianza Antonietta Fiorillo

PROGETTO – Punto principale del progetto è il trasferimento di circa 300 detenuti con problemi legati alla tossicodipendenza dalle carceri a centri di accoglienza nella regione, assistiti da personale sanitario e da volontari. Gradualmente («entro gennaio toccherà ai primi 50-70» ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi) usciranno dalle case circondariali di Pisa, Prato, Firenze, Lucca, Pistoia e Livorno. Contemporaneamente il ministero si impegna a non far entrare nelle carceri toscane altri detenuti in sostituzione di quelli uscenti, in modo da ridurre il sovraffollamento degli istituti toscani.

PIANOSA – Novità in vista anche per l’isola di Pianosa, dove è previsto il restauro e l’utilizzo dell’area carceraria anche nei mesi invernali. Ci saranno in tutto un centinaio di detenuti che, attraverso il lavoro agricolo e di restauro di immobili, cureranno l’assetto dell’isola in modo da poter accogliere anche turisti e visitatori. Allo studio anche la realizzazione di un asilo nido in prossimità del carcere che possa accogliere anche i figli di persone non detenute. «Dal 41 bis al lavoro agricolo, questo il futuro della struttura penitenziaria di Pianosa» ha commentato Rossi.

Questi – in una nota della Regione Toscana – le cifre più significative della situazione carceraria toscana.

300 detenuti. Sono quelli, prevalentemente con problemi di tossicodipendenza, che beneficeranno del progetto di formazione e reinserimento lavorativo. Proverranno dagli istituti di Pisa, Prato, Firenze, Lucca, Pistoia e Livorno e abiteranno in strutture residenziali appositamente individuate.

20 detenuti. Sono quelli che beneficeranno dei percorsi di reinserimento.

80-100 detenuti. È la “task force” che si trasferirà nell’isola di Pianosa e la trasformerà in una realtà dedicata all’agricoltura e all’agriturismo, recuperando le strutture esistenti che erano servite sia per il vecchio carcere che per gli alloggi delle guardie.

4.200 detenuti. È l’attuale popolazione carceraria della Toscana.

3.200 detenuti. È la capienza massima prevista per gli istituti penitenziari della Toscana.

17 carceri. È il numero degli istituti di pena presenti nella regione:
Casa Circondariale Sollicciano, Casa Circondariale Mario Gozzini, Casa Circondariale Empoli, Casa Circondariale Arezzo, Casa Circondariale Pistoia, Casa Circondariale Prato, Ospedale Psichiatrico Giudiziario Montelupo Fiorentino, Casa Circondariale Livorno, Casa Reclusione Porto Azzurro, Casa Reclusione Gorgona, Casa Circondariale Pisa, Casa Circondariale Lucca, Casa Reclusione Volterra, Casa Circondariale Siena, Casa Circondariale Grosseto, Casa Reclusione San Gimignano, Casa Circondariale Massa Marittima.

30% È l’attuale percentuale di sovraffollamento delle carceri toscane.

116 euro. È il costo medio giornaliero per detenuto in Italia.

35 euro. È il costo giornaliero previsto dal Progetto Ministero- Regione per quei detenuti che non abbiano problemi di dipendenza da sostanze.

70 euro. È il costo giornaliero previsto dal Progetto Ministero- Regione per i detenuti che hanno problemi di dipendenza da sostanze.

52 euro. È il costo medio giornaliero previsto dal Progetto Ministero- Regione per i detenuti che vi parteciperanno.

5,7 milioni di euro. È il costo annuo previsto per i 300 detenuti che entreranno a far parte del progetto.

12,7 milioni di euro. È il costo per il mantenimento attuale degli stessi 300 detenuti.

610.000 euro. È la cifra stanziata dalla Regione Toscana per l’adeguamento dell’Istituto a custodia attenuata per detenute madri di Firenze. Ne potrà ospitare al massimo 8 con i loro figli fino a 6 anni di età. Se ne prevede il completamento entro 9 mesi.

38,5 anni. È l’età media dei detenuti in Toscana. Questo e i dati che seguono sono tratti dall’indagine condotta nel 2012 dall’Agenzia regionale di sanità e presentata nel giugno scorso.

96,5%. È la percentuale dei detenuti maschi.

50,2%. È la percentuale dei detenuti stranieri nelle carceri toscane.

71,8%. È quella dei detenuti che presentano almeno una patologia. Tra le più diffuse i disturbi psichici (sono il 41% del totale), quelli dell’apparato digerente (14,4%) e le malattie infettive (11,1%).

1,2%. È la percentuale dei detenuti positivi all’HIV. La media internazionale è del 10%. Il che significa che molti altri di coloro che sono in carcere in Toscana hanno questa patologia ma non lo sanno in quanto si rifiutano di sottoporsi ai test e mettono quindi a rischio la loro salute e quella degli altri aumentando il pricolo di contagio.

6,1%. È la percentuale di coloro che nell’ultimo anno hanno messo in atto azioni di autolesionismo. Il dato nazionale è il 10,6%.

1,3%. È la percentuale di coloro che hanno tentato il suicidio. Il dato italiano è 1,9%. Si tratta di 300 volte in più di ciò che accade nella popolazione generale.


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Sandro Addario

Giornalista

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