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Elezioni: chiusura della campagna del Pd, Terzo Polo e M5S, tutti contro tutti

ANSA/FABIO FRUSTACI

ROMA – Chiusura della campagna elettorale per Letta e il Pd a Piazza del Popolo. Dopo “Bella ciao” suonata dall’orchestra e cantata da big e militanti, dopo una “Live Is Life” sparata dagli altoparlanti, Enrico Letta è salito sul palco attaccando la leader di FdI che, in quella stessa piazza, aveva annunciato che il centrodestra è pronto a fare la riforma presidenzialista anche da solo. Corretta poi da Salvini, che aveva affermato di preferire riforme condivise.

“Abbiamo fatto la scelta di difendere la Costituzione italiana – le ha risposto il segretario Pd – che è nata dalla Resistenza e dell’antifascismo, non permetteremo che quella Costituzione, la più bella del mondo, venga stravolta dalla destra”. E poi, sulla pandemia: “La piazza vera è quella di stasera – ha continuato Letta – non quella di ieri che ha pronunciato parole intollerabili su Covid, vaccini, scienza e salute. L’Italia vuole andare avanti”. La guerra di Piazza del Popolo – anche sul colpo d’occhio che avrebbe restituito nei due comizi di chiusura – è stata un anticipo scenografico della battaglia vera, quella di domenica, quando i conti si faranno sul serio, nelle urne.

“La rimonta di questi giorni è figlia del fatto che nel nostro partito c’è la migliore classe politica sui territori”. Poi l’esortazione finale: “Viva l’Ue, l’Italia democratica e progressista, viva il Pd. Andiamo a vincere”. Se il centrodestra ha fatto sfilare i capi-partito, Letta ha fatto salire sul palco anche i governatori e ha mostrato i videomessaggi dei leader internazionali di sinistra, come il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez e l’eurodeputata ungherese Clara Dobrev.

Malgrado i pronostici, Letta continua a ripetere: “Nessun destino è già scritto”. Prima di salire sul palco, intervistato in tv, si è anche spinto dove finora non si era spinto: “Io sono disponibile” a fare il presidente del consiglio, “soprattutto determinato a far sì che domenica noi convinciamo gli italiani”. Finale di comizio con abbraccio collettivo: ministri, capigruppo, governatori… E “Live Is Life”. Per il centrodestra c’era Pupo: “Su di noi”.

TERZO POLO – Calenda, affiancato da Renzi, chiude la campagna elettorale pronosticando un brillante futuro per il Terso Polo. Questa esperienza elettorale poi potrebbe sfociare in un progetto più strutturato: “Innanzitutto saremo protagonisti in Parlamento – spiega il capo di Italia viva – e nel 2024 poeteremo Renew Europe non solo a essere il primo parroco in Europa ma anche in Italia, troveremo le forme”.
Intanto l’obiettivo è creare le condizioni per conservare Mario Draghi alla guida del Paese. “Ci aspettiamo un voto intelligente degli italiani, l’unico modo per tenere il Paese in sicurezza, è votare il Terzo polo”, è la tesi di Calenda. Il suo compagno di viaggio, Renzi, non può citare i sondaggi ma è sicuro: “Abbiamo il vento in poppa, avremo un grande risultato”.

Nel mirino dell’ex ministro ci sono anche Giuseppe Conte (“Non sei tu il papà del Reddito di cittadinanza ma i cittadini che lo pagano”) ed Enrico Letta, accusato di aver puntato su una campagna elettorale divisiva, anche in tema di vaccini.

M5S – Giuseppe Conte chiude la campagna in Piazza Santi Apostoli. In apertura, prima dell’intervento vero e proprio, parla di lavoro, pensioni, ambiente. Non cita subito il reddito di cittadinanza, tema su cui non intende appiattire il Movimento. Non manca però l’affondo contro il governo dei migliori: “ci hanno detto o pace o condizionatori ma la pace è scomparsa dai radar, abbiamo spento i condizionatori e ora dobbiamo spegnere pure il riscaldamento. Che gran successo!”.

Il sogno di Conte è quello di arrivare al foto-finish su filo di lana con il Pd. Un obiettivo che accarezza da giorni lanciando messaggi rivolti al “popolo democratico” e non solo progressista e, soprattutto, tifando apertamente per un cambio al vertice del Nazareno, condizione indispensabile per poter riavviare quel dialogo chiuso “con questo attuale gruppo dirigente”. E in piazza, tra gli attivisti, spuntano anche i volti degli ex parlamentari di Leu, Loredana de Petris e Stefano Fassina, nonché l’ex leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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