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Vertice di Praga, Draghi: “L’Ue affronti compatta la crisi energetica”. L’ipotesi? Un cap price proposto da Italia, Polonia, Grecia, Belgio

Draghi A Praga
Draghi al vertice di Praga (Foto ANSA)

PRAGA – “Dobbiamo lavorare insieme per affrontare la crisi energetica. Possiamo anche farlo in ordine sparso, ma perderemmo l’unità europea”. E’ stato questo, a quanto si apprende, il ragionamento fatto dal premier Mario Draghi alla tavola rotonda dedicata al tema “Energia, Clima Economia”, organizzata nell’ambito della Comunità politica europea. Alla tavola rotonda hanno partecipato – insieme all’Italia – Germania, Portogallo, Irlanda, Belgio, Bulgaria, Liechtenstein, Norvegia, Ucraina e Serbia.

L’ipotesi? Un price cap dinamico, da applicare in uno scenario in cui non c’è assenza di forniture e c’è uno scambio di domanda e offerta di gas. E’ questo uno dei punti chiavi del ‘non paper’ – documento non ufficiale – firmato da Italia, Polonia, Grecia e Belgio.

Sulla base del “corridoio dinamico: è possibile stabilire un valore centrale per questo corridoio e rivederlo regolarmente tenendo conto di parametri di riferimento esterni (ad esempio, i prezzi del greggi) e consentendo fluttuazioni (ad esempio del 5%) intorno al valore centrale all’interno del corridoio”, si legge nella proposta. Il ‘non paper’, a quanto si apprende, è stato fatto circolare in queste ore nelle istituzioni europee, è stato inviato alla Commissione e sarà tra le proposte oggetto di dibattito tra i Paesi membri. Nel documento si prevede che l’applicazione di questo “corridoio dinamico” al prezzo del gas abbia un “un valore centrale che rappresenterebbe un limite massimo che può essere posto a un hub di riferimento (come il Ttf) o può essere posto su più hub (Peg, Psv, Zee, per evitare l’arbitraggio), o meglio può coprire tutte le transazioni (sia in borsa che Otc)”. Inoltre, si legge nel non paper, “sarebbero possibili fluttuazioni intorno al valore centrale per fornire segnali di prezzo per lo spostamento del gas attraverso gli Stati membri, nel caso in cui più hub raggiungano il tetto massimo”.

Un tetto limitato al gas impiegato per l’energia elettrica “ignora i 2/3 del mercato del gas” e crea “disincentivi alla riduzione dei prezzi” in quanto gli importatori saranno compensati per qualsiasi prezzo pagano. E’ quanto si legge nel non paper – documento non ufficiale – con le proposte di Italia, Belgio, Polonia e Grecia sul price cap al gas. Nel testo si sottolinea inoltre come tale soluzione potrebbe creare “una passività senza un chiaro limite verso l’esterno”, ad esempio perché il prezzo all’importazione può continuare a salire, richiedendo più risorse per mantenere il tetto.


Bennucci

Sandro Bennucci

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