Week end 22-23 ottobre a Firenze e in Toscana: spettacoli, eventi, mostre
FIRENZE – Week end ricco di spettacoli ed eventi a Firenze e in Toscana; al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Piazza Vittorio Gui) una doppietta ragguardevole: in Sala Mehta sabato 22 alle 18 «Alcina» di Georg Friedrich Händel, mai rappresentata prima al Maggio; il debutto si deve a Cecilia Bartoli coi suoi Les Musiciens du Prince diretti da Gianluca Capuano: un’orchestra di specialisti che offre un’esecuzione eccellente, accompagnando un ottimo cast su cui svetta il controtenore Carlo Vistoli (Ruggiero), ma si segnalano anche la resa del contralto Kristina Hammarström (Bradamante/Ricciardo), del soprano Lucía Martín-Cartón (Morgana), del tenore Petr Nekoranec (Oronte), del baritono Riccardo Novaro (Atlante/Melisso; rimasto nell’anonimato, ma molto applaudito il solista del Wilten Boys Choir/Innsbruck che interpretava Oberto, figlio di Astolfo, trasformato in mirto sanguinante da Alcina (la regia riprende l’originale ariostesco, ma… seccando il mirto come l’albero di Pier delle vigne); alla seconda recita mancava Cecilia Bartoli, afflitta da una laringite, ma è stata degnamente sostituita nel ruolo eponimo dall’esperta Marie Lys, che ha saputo far superare al pubblico la delusione: la diva manca anche anche sabato, ma niente paura, lo spettacolo vale, la sostituta è all’altezza del ruolo e stavolta la regia di Damiano Michieletto, le scene di Paolo Fantin, le luci di Alessandro Carletti e i costumi di Agostino Cavalca sono riusciti. Repliche lunedì 24 alle 19 (esaurita), mercoledì 26 alle 19; biglietti in vendita anche direttamente sul sito del Maggio. Domenica 23 alle 16.30 un altro debutto assoluto: il maestroAndrés Orozco-Estrada, alla guida dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, sul podio della Sala Grande per un nuovo appuntamento sinfonico del Festival d’Autunno; in programma di Franz Joseph Haydn la Sinfonia in do maggiore Hob:I:97 e, attribuito ad Haydn, il Concerto in do maggiore per oboe e orchestra Hob:VIIg:C1; poiLa valse, poema coreografico per orchestra di Maurice Ravel e la suite diDer Rosenkavalierdi Richard Strauss nella versione del 1945. Solista nel corso dell’esecuzione del Concerto in do maggiore per oboe e orchestra il primo oboe dell’Orchestra del MaggioMarco Salvatori. Biglietti da 15 a 100 euro in vendita anche direttamente sul sito del Maggio (per una parte di quelli d’ascolto, rivolgersi direttamente alla biglietteria)
Sabato 22 e domenica 23 si conclude la quinta edizione deL’Eredità delle Donne, il festival sull’empowermente sulle competenze femminili, con la direzione artistica diSerena Dandini, con eventi in Manifattura Tabacchi (via delle Cascine 35) e on line suwww.ereditadelledonne.eu. Oltre 50 ospiti dal mondo, attiviste dall’Iran, leader politiche, scienziate, magistrate, scrittrici, direttrici d’orchestra, imprenditrici, voci storiche del femminismo e le nuove femministe della Gen Z. Sabato sera in Manifattura Tabacchi sarà dedicato a Le valorose. Sante e streghe, una galleria di donne intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte incomprese ma pronte a lottare per raggiungere traguardi che sembravano inarrivabili. Aprirà la serata, in diretta da Samarcanda,Farian Sabahi, docente di Storia e politica dell’Iran contemporaneo alla John Cabot University Roma. Seguiranno gli interventi diTeresa Cremisi, direttore editoriale di Gallimard, presidente e direttore generale di Flammarion e oggi presidente di Adelphi,Maura Gancitano, filosofa e scrittrice,Fernanda Alfieri, ricercatrice in Storia moderna all’Università di Bologna, con la straordinaria partecipazione della scrittriceChiara Valerio(Manifattura Tabacchi, Sala Festa – 22 ottobre, ore 20.30). Tutto il programma, compresi gli eventi del calendario OFF, su https://ereditadelledonne.eu/
Domenica 23 alle 10.30 proseguono i concerti di A.Gi.Mus. Firenze all’Auditorium Ottone Rosai(Via dell’Arcovata 4/6, ingresso libero) conAmor fatale: quattro donne e un destino, concerto-spettacolo inserito nel cartellone L’Eredità delle Donne OFF. Protagonista sarà il duo aretino formato dal sopranoGaia Matteinie dal pianistaNiccolò Nardoianni. Nell’anniversario dei 150 anni dalla prima rappresentazione dell’OperaAidaalla Scala di Milano, una proposta di spettacolo ideata da Gaia Matteini che si concentra sulle protagoniste femminili di quattro opere verdiane:Aida, Otello, Forza del destino, Traviata, in cui il tema dell’Amore predomina accanto a quello della Morte, binomio tanto antico quanto attuale. Lo spettacolo si presenta in tre parti: una narrata, in cui le protagoniste si raccontano in prima persona; una musicale, dove il pianoforte evoca le atmosfere delle opere stesse; una cantata, dedicata ai personaggi che prendono vita attraverso l’interpretazione di alcuni passi tra i più celebri delle opere proposte. Le varie parti s’intrecciano tra loro, creando un quadro unitario.
Proseguono i concerti della Stagione Concertistica 2022/2023 degli Amici della Musica di Firenze, che questo fine settimana si terranno tutti al Saloncino del Teatro della Pergola (via della Pergola 30); sabato 22 alle 16 si esibirà la violinista sarda Anna Tifu, vincitrice nel 2007 del prestigioso concorso internazionale George Enescu di Bucarest; al pianoforte, ci sarà Giuseppe Andaloro. Domenica 23 alle 21 sarà la volta del Coro Maghini diretto da Elena Camoletto, con Marco Rizzi solista al violino, premiato in tre dei più importanti concorsi violinistici al mondo, il Čajkovskij di Mosca, il Queen Elizabeth di Bruxelles e l’Indianapolis Violin Competition. La particolarità dei due programmi è un filo rosso che li collega: nel corso dei due appuntamenti sarà possibile ascoltare la celebre Ciaccona dalla Partita n. 2 in re minore BWV 1004 di J. S. Bach eseguita in tre modi diversi. Anna Tifu la eseguirà nella sua versione originale, per violino solo. Nello stesso pomeriggio, Giuseppe Andaloro la presenterà nella possente elaborazione per piano solo di Ferruccio Busoni. Suggestiva e di non frequente ascolto la versione di domenica 23 ottobre: sulla danza conclusiva della Partita n.2, al violino di Marco Rizzi si aggiungerà il Coro Maghini, seguendo una linea interpretativa dell’opera bachiana introdotta per la prima volta dalla musicologa tedesca Helga Thöne a metà degli anni Novanta del Novecento. I biglietti sono in vendita presso i punti vendita BoxOffice Toscana e online su www.ticketone.it. Si segnala che la sala grande del Teatro della Pergola è interessata da lavori di ristrutturazione: si consiglia pertanto, fino a dicembre 2022, di consultare costantemente il sito www.amicimusicafirenze.it , poiché le sedi dei concerti potrebbero subire variazioni rispetto a quanto inizialmente comunicato.
La parmigiana di melanzane, ricetta storica di una famiglia spezzata, è il filo conduttore di una saga familiare che vede protagoniste le donne. E mentre si prepara il cibo, arriva a compiersi anche il loro destino. Spettacolo teatrale tratto dall’omonimo romanzo di Stefania Aphel Barzini, “L’ingrediente perduto” va in scena sabato 22 alle 21.15 al Teatro Goldoni (via dei Serragli 15), nell’ambito di Avamposti Teatro Festival. “L’ingrediente perduto”, prodotto dal Teatro delle Donne è una sorta di serie in un’unica serata, con tre brevi atti uno dietro l’altro: “La Merica e Iddu”, ”U:S:A: and bourbon”, ”The Summer of Love, Death and Coming Home”. Stefania Aphel Barzini ha contribuito al testo teatrale insieme a Claudia Della Seta, che cura la regia. In scena Elena Baroglio, Claudia Della Seta, Sofia Diaz, Mariandrea Filpo e Maurizia Grossi. Siamo nei ’90, al Bar Zam Zam di San Francisco, ritrovo storico della ”Summer of Love“ del movimento hippie. Sara è in gita scolastica per visitare i “cimeli” dei figli dei fiori. Da un muro scorge una donna in foto che le sorride. Al cuore di Sara salta un battito: quella donna bionda le sorride. Quella donna bionda Sara la sogna sempre, da quando è bambina. Lei la chiama “La Dama Bionda”. Sconvolta da ciò che ha visto e da ciò che le sarà rivelato, Sara intraprende un viaggio a ritroso nel suo passato, dentro i segreti della sua famiglia, per trovare i vincoli e i nessi della sua anima e del suo cuore. Stromboli, il vulcano: Iddu. Qua comincia il viaggio, per continuare nella “Merica” degli anni 10, “Gli States” degli anni 50 e poi “La Summer of Love” degli anni 70: la generazione che si credeva immortale e invincibile, la generazione dei genitori di Sara. Biglietti da 5 a 15 euro (riduzioni per over 60, under 25, soci Coop, Arci, Uisp, ATC, residenti nei Quartieri 4 e 1 e iscritti ai corsi di formazione del Teatro delle Donne). Info, prenotazioni e prevendite sul sito ufficialewww.teatrodelledonne.com(tel. 0552776393 –teatro.donne@libero.it), prevendite online anche suwww.ticketone.it.
Domenica 23 alle 11 in Sala Vanni (Piazza del Carmine 14; Interi 15 Ridotti 10 euro) per Suoni riflessi l’attrice nastro d’argento Sonia Bergamasco e il compositore Fabrizio De Rossi Re, spiegheranno – attraverso la narrazione ed esempi musicali – la genesi dello spettacolo Il Quaderno di Sonia; Sonia Bergamasco, voce; Fabrizio De Rossi Re, pianoforte, voce e melodica; Fabio Battistelli, clarinetto e clarinetto basso. Per informazioni: Suoni Riflessi 055 699223info@suoniriflessi.it
Il contrabbassista Alberto Bocini è solista e direttore nei concerti dell’Orchestra Toscana Classica, domenica 23 e lunedì 24 alle 21 all’Auditorium di Santo Stefano al Ponte (entrata da via Por Santa Maria). A impreziosire le serate è la presenza di un altro asso del contrabbasso, Andrea Lombardo, già ospite di prestigiosi ensemble – Maggio Musicale, Santa Cecilia, Toscanini di Parma… – e con esperienze di rilievo anche in campo jazz. Il programma è nel segno di Giovanni Bottesini, il “Paganini del contrabbasso” che nell’800 contribuì in modo determinante alla diffusione dello strumento, di cui ascolteremo “Capriccio di bravura per contrabbasso e archi”, “Fantasia su ‘La Sonnambula’ di Bellini e “Passioni Amorose” per due contrabbassisti e archi”. In apertura “Adagio e fuga in do minore K 546” di Mozart, mentre a chiudere le serate è “Serenata per archi op.20” di Edward Elgar. Inizio ore 21. Biglietto 20 euro. Prevendite online suwww.ticketone.it, nei punti Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita) e presso Opera Your Preview – via Por Santa Maria 13, Firenze – tutti giorni dalle ore 10 alle 18. Riduzioni per studenti, over 65, titolari “Firenze Card” del Comune di Firenze e soci Unicoop Firenze. Per informazioni e prenotazioni si può contattare la segreteria dell’Orchestra, tel. 055.783374 – 333 7883225 – 339 1632869, anche via whatsapp.
Domenica 23 ottobre ore 16.45 al Teatro Puccini (via delle Cascine 41) Pupi di Stac aprono la rassegna Per grandi e Puccini con Il gatto mammone di Laura Poli, adattamento e musiche Enrico Spinelli. La principale fonte del testo teatrale è la tradizione orale pistoiese, ma riscontri si possono trovare in molte versioni, non solo toscane: Imbriani “La bella e la brutta”, Nerucci “La novella dei gatti”, De Gubernatis “Marietta e Mariaccia”, “L’acqua nel cestello”, ed altre ancora. Questa storia di due ragazze, la buona e la cattiva, è raccontata confrontando i loro diversi atteggiamenti verso i vecchi e gli animali; quello altruistico e gentile sarà gratificante, l’altro egoista e sgarbato sarà controproducente.
Tre mesi di visite guidate per scoprire la Sinagoga, il Museo Ebraico e il Cimitero Monumentale di Firenze. Fino all’8 gennaio con più turni di visite per potersi avvicinare alla cultura ebraica e scoprire luoghi solitamente inaccessibili come il Cimitero Monumentale di viale Ariosto.La Sinagoga di Firenze tra la sua storia e la sue ritualitàè domenica 23 alle 11 e alle 15,30 e domenica 30 alle 11, 12,30 e alle 15,30).La figura e il ruolo della donna nell’ebraismoè domenica23 alle 12,30. Il costo delle visite guidate è di 10 euro a persona, per partecipare è necessaria la prenotazione al numero 055290383.
Domenica 23 ottobre ore 16.45 al Teatro Puccini (via delle Cascine 41) Pupi di Stac aprono la rassegna Per grandi e Puccini con Il gatto mammone di Laura Poli, adattamento e musiche Enrico Spinelli. La principale fonte del testo teatrale è la tradizione orale pistoiese, ma riscontri si possono trovare in molte versioni, non solo toscane: Imbriani “La bella e la brutta”, Nerucci “La novella dei gatti”, De Gubernatis “Marietta e Mariaccia”, “L’acqua nel cestello”, ed altre ancora. Questa storia di due ragazze, la buona e la cattiva, è raccontata confrontando i loro diversi atteggiamenti verso i vecchi e gli animali; quello altruistico e gentile sarà gratificante, l’altro egoista e sgarbato sarà controproducente; posto unico numerato € 8,00 + diritti di prevendita; circuito regionale Box Office/Ticketone Acquisto on line su www.teatropuccini.it informazioni: 055.362067 055.210804
Il primo spettacolo della stagione 2022-2023 del Teatro Manzoni di Calenzano, in scena per cinque repliche da mercoledì 19 a domenica 23 ottobre, è una produzione autoctona in prima assoluta: Selezione naturale di Xavi Moratò, vincitore del premio Ciutat de Manacor de Teatro Jaume Vidal: un autore catalano tra i più rappresentati in Spagna, ma che per la prima volta che viene rappresentato in Italia. Uno spettacolo divertente e grottesco, con gli stessi protagonisti di Le Opere Complete di William Shakespeare in 90 minuti, ovvero Fabrizio Checcacci, Roberto Andrioli, Lorenzo Degl’Innocenti; regia di Alessandro Maggi.
Sabato 22 la Scuola cani guida della Regione Toscana apre le proprie porte per far conoscere da vicino le sue attività e quelle della Stamperia Braille. Una festa, dalle 10 della mattina fino alle 18 nel pomeriggio, che si aprirà con l’illustrazione del programma di affidamento dei cuccioli destinati a diventare cani guida (riproposto anche alle 15 del pomeriggio) e proseguirà con giochi, intrattenimenti e premi per bambini (alle 10.30), la proiezione del docufilm di Julia Pietrangeli “Chiudi gli occhi e vola” presentato dalla protagonista Sabrina Papa (alle 11), prima persona non vedente in Italia ad aver conseguito il brevetto di pilota d’aereo, quindi l’intervento dell’assessora al sociale della Toscana Serena Spinelli (alle 15.15), un monologo scritto e interpretato da Stefania Terrè e il suo cane guida Italo (alle 16) e per concludere l’illustrazione di alcune tecniche di addestramento. Una festa ma anche la celebrazione di una bella storia, nata più di novanta anni. Era infatti il 25 settembre 1929 quando la scuola di Scandicci, allora e fino agli anni Sessanta in via del Gignoro a Firenze, iniziò ad operare con la consegna dei primi tre cani: Weminne, Edda ed Iris. Nel 1979 l’istituto (così come la stamperia Braille tenuta a battesimo nel 1926 e che produce senza scopo di lucro testi, illustrazioni a rilievo e mappe tattili per non vedenti) è passato alla Regione, che ne ha mantenuto il carattere nazionale. La scuola è la più antica in attività, assieme all’americana “Seeing Eye”. Per informazioni per partecipare all’evento chi fosse interessato può telefonare allo 055.4382850. Da anni la scuola toscana che ha sede in via dei Ciliegi 26 a Scandicci, unica istituzione pubblica di questo tipo al mondo, si avvale della collaborazione di famiglie volontarie per educare e far socializzare i propri cuccioli di Labrador o Golden retriever, destinati a diventare cani guida per le persone non vedenti, ipovedenti o con disabilità che ne faranno richiesta. Il progetto di affidamento dura circa un anno, entro il quale le famiglie che vogliono adottare un cucciolo lo addestreranno, con le istruzioni degli esperti, abituandolo a socializzare e a fronteggiare le diverse situazioni che potranno incontrare in un ambiente cittadino. Tutte le spese per il mantenimento e la cura veterinaria del cane sono a carico della Regione. Gli istruttori della scuola daranno agli affidatari tutte le indicazioni per l’addestramento e l’allevamento dei cuccioli. Telefono: 0554382855, dal lunedì al sabato, dalle 7.30 alle 13. www.regione.toscana.it/scuolacaniguida
AMarradisecondo appuntamento di quest’anno con laMostra Mercato del Marron Buono. Domenica 16 ottobre la festa sarà raggiungibile anche da altre località a bordo di uno speciale treno a vapore messo sui binari per l’occasione. La manifestazione prosegue domenica 23 e 30 ottobre.
Sagra del marrone per tutte le domeniche di ottobre anche a Palazzuolo sul Senio.
A Santa Fiora, in provincia di Grosseto, Sagra del marrone santafiorese, nel territorio del Monte Amiatasabato 15, domenica 16, sabato 22 e domenica 23.
In occasione della 32esima Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, la galleria Frascione Arte (via Maggio 5) e Aria Art Gallery (Borgo Santi Apostoli 40r) presentanofino al 5 novembreTimelessness, una mostra che annulla la dimensione spazio-tempo e arricchisce di nuovi significati capolavori antichi e contemporanei; circa 30 opere, articolata negli spazi espositivi di entrambe le gallerie: Oro, una scintilla attraverso i secoli presso Frascione Arte e L’eco dell’eternità presso Aria Art Gallery. L’esposizione presso Frascione Arte accompagnerà il visitatore alla scoperta del differente uso dell’oro dal XIV secolo ai giorni nostri. Si potranno osservare le tecniche della foglia d’oro, della punzonatura, dell’incisione e della ceramica dorata e i suoi sviluppi nei secoli. Tra le opere ricordiamo due tavole con fondo oro, una raffigurante Madonna con il Bambino, san Giovanni Battista e san Girolamo (1475-80 ca.) di Benvenuto di Giovanni e l’altra Territorio de ternura (2018) del pittore contemporaneo spagnolo Salustiano. Presso Aria Art Gallery invece l’osservatore avrà la possibilità di superare le rigidità imposte dalla storia dell’arte e dai movimenti accademici per ritrovare l’integrità perduta dell’opera in una mostra che unisce dipinti del Seicento, tra cui uno splendido ritratto realizzato da Justus Suttermans, a opere di artisti contemporanei nazionali e internazionali. Tra gli artisti contemporanei in mostra, accuratamente selezionati dalla curatrice Nataša Radojević, ci saranno opere di Salustiano, Gabriele di Matteo, Carole Feuerman e Szymon Oltarzewski; orari: mar – sab 10-13/ 15-18.
Ilpavimento del Duomo di Sienaviene scoperto per la seconda volta nel 2022, fino a martedì18 ottobre. Il pavimento “più bello, grande e magnifico che sia mai stato fatto”, lo definì Giorgio Vasari; iniziato nel Trecento e portato avanti fino all’Ottocento, su disegno di tanti artisti come Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi e Pinturicchio. Si tratta di 56 tarsie il cui messaggio richiama costantemente la Sapienza. La tecnica utilizzata per trasferire l’idea dei vari artisti sul pavimento è quella del commesso marmoreo e del graffito. Si iniziò in modo semplice, per poi raggiungere gradatamente una perfezione sorprendente: le prime tarsie furono tratteggiate sopra lastre di marmo bianco con solchi eseguiti con lo scalpello e il trapano, riempiti di stucco nero. Questa tecnica è chiamata graffito. Poi si aggiunsero marmi colorati accostati assieme come in una tarsia lignea: questa tecnica è chiamata commesso marmoreo. Si può accedere, muniti di biglietto, dallunedì al sabatodalle ore 10.00 alle 19.00 edomenicadalle 9.30 alle 18.00, con l’ultimo ingresso mezz’ora prima. Gli orari possono subire variazioni in concomitanza con le celebrazioni religiose. Biglietti:8 eurointero,6 euroridotto, gratisper i bambini fino ai 6 anni, i residenti o nati nel Comune di Siena, i disabili con accompagnatore, i religiosi, gli studenti dell’Università di Siena e dell’Università per stranieri di Siena, i giornalisti accreditati. È possibile anche comprare un biglietto integrato (Opa Si Pass) per accedere a tutte le sedi musali del complesso del Duomo di Siena (Cattedrale, Museo dell’Opera, Cripta, Battistero), che durante il periodo di scopertura del pavimento costa 15 euro (ridotto a 2 euro per i bambini dai 7 agli 11 anni). Se si aggiunge anche l’ingresso ai tetti del Duomoil prezzo è di 20 euro (ridotto a 5 euro per i bambini da 7 a 11 anni). Spiegazioni delle principali scene raffigurate eprenotazioni, con acquisto biglietti online, dal sitohttps://operaduomo.siena.it/pavimento/ (per l’acquisto rinvia a Vivaticket). Per informazioni: 0577 286300.
Fino al 22 gennaio 2023la Fondazione Palazzo Strozzi presentauna grandemostra che vede il coinvolgimento di tutti gli ambienti rinascimentali del palazzo, dal cortile alla Strozzina,attraverso le opere diOlafur Eliasson, uno dei più originali e visionari artisti contemporanei, la cui produzione ha abbracciato installazioni, dipinti, sculture, fotografia e immagini in movimento.
Nella reggia diPalazzo Pittiè esposta in maniera permanente lacollezione di 78 icone russe,raccolta a Firenze già dai Medici e soprattutto dai Lorena nel corso del Settecento e del secolo successivo, la più antica del genere al mondo al di fuori della Russia stessa, verrà infatti per la prima volta esposta in un nuovo allestimento. Si tratta di quattro grandi sale con affreschi seicenteschi affacciate sul cortile al piano terra di Palazzo Pitti, appena restaurati. Icone dotate di didascalie descrittive in italiano, inglese e cirillico. Finora, questi ambienti della Reggia medicea non sono mai stati regolarmente aperti al pubblico. Anche la suggestiva, elegantissima Cappella Palatina, con gli affreschi ottocenteschi di Luigi Ademollo, ora interamente restaurata, è riaperta e visitabile.
Aperto al pubblico il Museo diCasa Siviero(Lungarno Serristori, 1/3, senza bisogno di prenotazione: sabato ore 10-18; domenica ore 10-13; lunedì ore 10-13; negli altri giorni solo piccoli gruppi su prenotazione).
Aperta al pubblico laFondazione Franco Zeffirelliin Piazza San Firenze; Info https://www.fondazionefrancozeffirelli.com/
Fino al 31 marzo 2023c’è la mostraHenry Moore in Florence, un omaggio a 50 anni dalla memorabile mostra al Forte di Belvedere del 1972; due opere,Family GroupeLarge Interior Form, saranno esposte rispettivamente in due luoghi simbolo della città:Piazza della Signoriae sulSagrato dell’Abbazia di San Miniato al Monte.
Tobian Art Gallery è il nuovo spazio dedicato alle arti visive aperto a Firenze in via Maggio dal fotografo e sociologo italiano Giacomo Pirozzi di cui è anche direttore. Presenteràdal 1° al 15 ottobre la personaleEnigma of the Souldi GREATJOY NDLOVU giovane artista dello Zimbabwe che vive attualmente a Johannesburg in Sudafrica.
In occasione dellaFlorence Art Week, ilMuseo Novecentoospita uno dei maggiori esponenti della scultura internazionale,Tony Cragg(Liverpool, 1949), che sarà protagonista della grande monograficaTONY CRAGG.Transfer,a cura di Sergio Risaliti e Stefania Rispoli,fino al 15 gennaio 2023.
Lo sguardo surreale diEliott Erwittnegli scatti che lo hanno reso uno dei fotografi più celebri di tutti i tempi. Il maestro 94enne torna in mostra a Firenze dopo quasi 20 anni con una retrospettiva di 70 scatti visibilea Villa Bardini dal 20 ottobre al 22 gennaio 2023.
Crumb Gallery (via San Gallo 191r) omaggia Letizia Battaglia, la grande fotografa palermitana recentemente scomparsa, conCorpo di donna. edizione 2022. La mostra, apertafino al 27 novembre, ripropone una scelta delle più belle foto di nudo, selezionate insieme all’Archivio Letizia Battaglia, tra quelle presentate nel 2020 dalla galleria a Firenze. Capelli rosa, occhi che brillano come quelli di una sedicenne, il sorriso di chi è davvero interessato alla vita e a chi le sta di fronte. Questa era Letizia Battaglia, impegnata in un racconto senza fine che ha avuto inizio in maniera quasi casuale, come diceva lei stessa, negli anni Settanta e Ottanta con gli scatti che l’hanno resa celebre, quelli dei morti ammazzati per le vie di Palermo, burattini con i fili tagliati, immagini crude ma che come nessun’altra sanno restituire il sapore di quegli anni amari. Oltre a questi durissimi reportage Letizia Battaglia ha sempre documentato la vita della gente comune, per la strada, in case miserissime, in luoghi di lavoro, nei mercati, cogliendo in ogni situazione soprattutto il movimento umano, l’espressione degli occhi, in particolare di donne e bambine; giovedì, venerdì e sabato: dalle 16.00 alle 19; gli altri giorni su appuntamento, tel. + 39 347 3681894.
Dal 20 ottobreal 26 marzouna grande mostra dedicata a Escherè alMuseo degli Innocenti di Firenze. Circa 200 opere, tra i lavori più significativi che lo hanno reso celebre in tutto il mondo come Mano con sfera riflettente, Vincolo d’unione, Metamorfosi II, Giorno e Notte e la serie degli Emblemata, che appartengono all’immaginario del grande artista.
Il Trittico di San Giovenale di Masaccio viene esposto per la prima volta a confronto con i grandi pittori del suo tempo.Fino al 23 ottobre, al Museo Masaccio d’Arte Sacra di Reggello, si terrà la mostra‘Masaccio e i Maestri d’Arte del Rinascimento a confronto per celebrare i 600 anni del Trittico di San Giovenale’, promossa e organizzata dal Museo Masaccio d’Arte Sacra e dal Comune di Reggello, e inserita nel progettoTerre degli Uffizi 2022,ideato e realizzato daGallerie degli UffizieFondazione CR Firenze, all’interno delle rispettive iniziative Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei. È l’iscrizionesul bordo inferiore del trittico rappresentante la Madonna in trono col Bambino e i santi Bartolomeo, Biagio, Giovenale e Antonio Abate, a ricordare la data di esecuzione, vergata con moderne lettere capitali umanistiche al posto di quelle gotiche tradizionali: ANNO DOMINI MCCCCXXII A DI VENTITRE DAP(RILE). Si tratta dellaprima opera a noi notaeseguita dal grande pittore Tommaso di Ser Giovanni di Mone detto Masaccio, un uomo geniale la cui arte ha rivoluzionato lapittura italiana del XV secoloed ha contrassegnato nel corso dei secoli l’immaginario artistico valdarnese, e non solo. Considerata rivoluzionaria per quel momento storico, e definita da Antonio Paolucci «il dipinto in cui troviamo il codice genetico della grande pittura moderna dell’Occidente», quest’opera prova la veridicità di quanto scrive Vasari sul pittore nelle sue Vite e cioè che nel Valdarno si «veggono ancora figure fatte da lui nella sua prima fanciullezza». Oltre a cercare di illustrare le circostanze storiche e artistiche della realizzazione dell’opera, la mostra si pone l’obiettivo dirileggere ed approfondire i legami dell’artistacon la pittura del suo tempo in cui agivano «formidabili fermenti di novità». Inoltre, ricerca più sicuririferimenti sulla formazioneartistica di Masaccio – per molti aspetti ancora nebulosa ed incerta – raccogliendo intorno al Trittico opere di artisti che furono a Masaccio contemporanei e che, seppure da prospettive spesso diverse, condividevano con lui l’anelito verso una pittura rinnovata sia dal punto di vista dei contenuti che da quello dei modelli iconografici. Lapaternità del Tritticodi San Giovenale è rimasta sconosciuta fino a qualche decennio fa. Nel 1956 l’allora parroco della piccola chiesa di San Giovenale, don Renato Lombardi, si rese conto che il Trittico posto dietro l’altare maggiore andava deteriorandosi irrimediabilmente a causa dell’umidità e ne chiese il restauro alla Soprintendenza alle Gallerie di Firenze. Il dipinto fu trasferito a Firenze nel 1961 per essere presentato alla Mostra di Arte Sacra Antica dalle diocesi di Firenze, Fiesole e Prato e per essere finalmente restaurato e studiato. Luciano Berti, all’epoca funzionario della Soprintendenza e dal 1969 direttore degli Uffizi, storico dell’arte e museologo di finissimo acume e spiccata sensibilità, dopo una intensa e lucida analisi, ne assegnò la paternità a Masaccio, ritenendolo un caposaldo della pittura del primo Rinascimento. Da allora il Trittico è stato al centro di un continuo crescendo di interesse, con studi ed approfondimenti. La mostra propone unconfronto diretto, ad oggi inedito, tra Masaccio ed il grande pittore domenicanoBeato Angelico(Vicchio di Mugello, 1395/1400-1455), – artista di grande professionalità aggiornato sugli sviluppi più avanzati dell’arte del suo tempo, il primo e più dotato intenditore delle novità masaccesche – del quale sarà in mostra il celebreTrittico di San Pietro Martiredel Museo di San Marco di Firenze, che solidi e recenti studi pongono nel raggio di influenza del giovane artista valdarnese. Allo stesso tempo, ed in parallelo, la mostra intende presentare uno spaccato dellaproduzione artistica gravitante attorno agli esordidi Masaccio, antecedente o di poco successiva alla sua prima manifestazione come pittore autonomo, presentando opere, talora nuove alla critica, di pittori operanti anche in territorio valdarnese e ancora legati alla tradizione figurativa tardogotica. Fra gli altri artisti di ambiente fiorentino dell’ultimo quarto del secolo XIV, che saranno in mostra, ancheMasolino da Panicale(Panicale di Renacci, San Giovanni Valdarno, 1383/84 – documentato fino al 1435), compagno di Masaccio nell’impresa della cappella Brancacci e artista raffinato che pur rimanendo legato alle suo origini tardogotiche si affaccia sul nuovo mondo rinascimentale operando una sintesi tra gli elementi della tradizione e i nuovi ideali classici, presente con la celebreMadonna dell’Umiltàdegli Uffizi. Nel percorso espositivo anche una sorprendente “primizia” diFilippo Lippi(Firenze, 1406 ca. – Spoleto 1469), grande sperimentatore che diverrà uno dei più alti maestri del Rinascimento e che, nella sua fase giovanile, subì un forte influsso di Masaccio come dimostra laMadonna col Bambinodi collezione privata, presente in mostra, dipinta in giovane età, nella quale il pittore si dichiara masaccesco della prima ora.
A Palazzo Blu di Pisa (Lungarno Gambacorti 9) fino al 26 febbraio 2023 mostra I macchiaioli, retrospettiva dioltre 120 opere, per lo più capolavori provenienti da collezioni private, solitamente inaccessibili, e da importanti istituzioni museali come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”, di Milano, la Galleria d’Arte Moderna – Musei di Genova Nervi e la Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea di Roma. Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19 il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 20.
Fino al 23 ottobrela Casa Museo Ivan Bruschi (Corso Italia 14, Arezzo) rende omaggio a Antonio Canova, in occasione del secondo centenario della morte, esponendo dipinti e disegni da collezioni pubbliche e private del suo contemporaneo, il pittore Pietro Benvenuti, aretino di origine.
La Fondazione Ragghianti di Lucca nella sede di San Micheletto ospitafino all’8 gennaio(orario: martedì-domenica 10-18)Leonardo Dudreville e Nuove Tendenze. L’avanguardia negli anni Dieci, curata da Francesco Parisi e realizzata con prestiti privati e con il sostegno dell’Archivio Dudreville, che ha fornito libri, documenti e opere inedite, in un arco cronologico che va dal 1905 al 1919