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Boom di sfratti esecutivi a Siena

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SIENA – A Siena scoppia l’emergenza sfratti esecutivi. La città del Palio si colloca, in Toscana, al secondo posto dopo Prato. L’allarme è stato lanciato dall’Unione Inquilini, durante la conferenza stampa di presentazione della sede senese.

La realtà Toscana – «Nella nostra Regione la situazione è tra le più gravi in Italia – spiega il responsabile Emanuele Lepore – E’ la seconda in Italia per frequenza di sfratti». In media «perde la casa una famiglia su 274, si tratta del dato peggiore solo dopo il Lazio». A certificare queste cifre è il ministero dell’Interno, che ha appena elaborato i dati del 2012. «I numeri in Toscana – spiega Lepore –sono di 5.502 istanze per i morosi incolpevoli, ma le richieste arrivano a ben 13.876. Le esecuzioni sono invece 3.023. La realtà senese non è diversa».

L’aumento a Siena è quasi del 45% –Solo sulla città «pendono 78 casi per coloro che non hanno potuto pagare l’affitto, mentre in provincia sono 232» (dati consolidati al 31 dicembre 2012). Preoccupante è invece l’aumento. Rispetto all’anno precedente «si riscontra – precisa Lepore – un aumento del 44,40%, mentre la media toscana è del 10%. Attualmente si calcolano circa 500 sfratti esecutivi tra Siena e provincia; ma questi sono dati di cui attendiamo ancora l’ufficializzazione». Già nel 2012 «ne sono stati eseguiti 168 e sono in aumento. Su Siena e provincia insistono 119.778 famiglie, di queste 335, devono lasciare casa subito. Si tratta di una media di 1 famiglia su 358. Poi ci sono gli alloggi popolari con 1.058 richiedenti, 976 aventi diritto e 293 assegnatari».

Il patto dimenticato dal Comune –«Quello che preoccupa – aggiunge Vincenzo Balatti, presidente della rete di solidarietà di Siena – è l’aumento da parte delle famiglie a basso reddito e anche di quelle numerose, della domanda abitativa. A queste si aggiungono i nuovi disoccupati e le giovani coppie». Scarse «o nulle – aggiunge – sono state a Siena le politiche abitative per arginare il fenomeno da parte delle istituzioni sia comunali che regionali».

«Il ‘Patto per l’abitare’ proposto dal Movimento per il diritto all’abitare nel 2005 e firmato da tutte le parti sociali, compresa l’amministrazione comunale, è stato accantonato» insiste Balatti. «Allora il Comune si impegnava, nel piano strutturale, a garantire la piena soddisfazione del fabbisogno abitativo dei residenti. Erano previsti interventi interventi, grazie anche alla Fondazione Mps e a Siena Casa Spa, per realizzare almeno 300 alloggi in città a canone concordato dal 2005 al 2010. Ma – conclude Balatti – nulla di tutto questo in otto anni è stato fatto».

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