Governo Meloni: sottosegretari, ecco i nomi dei candidati in corsa. Barachini in pole per l’Editoria
ROMA – Con il primo Consiglio dei ministri “operativo”, si dovrebbe chiudere la partita del sottogoverno: non tutti i tasselli sono ancora al loro posto ma i partiti della maggioranza sono convinti che domattina si troverà la quadra. I malumori maggiori si registrano di nuovo tra le file di Forza Italia. Dopo i “veti” subiti sui nomi dei ministri, che ancora lasciano strascichi di “delusione” nello stesso Silvio Berlusconi, gli azzurri fanno quadrato attorno al calabrese Giuseppe Mangialavori colpito dalla “solita macchina del fango”. Si è messa in moto “ad orologeria”, lo difende il governatore Roberto Occhiuto e con lui parte una batteria a sostegno del deputato Fi. Mangialavori, con gli azzurri al 16% in Calabria, risolve il problema del Sud, su cui il partito è scoperto nella compagine di governo.
Per lo stesso motivo alla fine negli 8 di Fi dovrebbe rientrare anche Matilde Siracusano come sottosegretario proprio al Sud o ai Rapporti con il Parlamento (ma si fanno anche i nomi di Savino e Bergamini). A Forza Italia potrebbero andare tre viceministri sui 9 totali immaginati per la squadra (2 alla Lega e 4 a Fdi), con Paolo Sisto verso via Arenula, Valentino Valentini al Mise e Paolo Barelli all’Interno.
La delega all’editoria dovrebbe andare ad Alberto Barachini, Francesco Battistoni all’Agricoltura, Ugo Cappellacci al Mef dove per la Lega ci sarà Federico Freni. A fianco a Piantedosi dovrebbe tornare per via Bellerio – che vuole anche il Dipe – Nicola Molteni mentre per Fdi è forte il nome di Wanda Ferro, spendibile anche per la commissione Antimafia. Quanto a Fdi, Meloni a Palazzo Chigi porterà quasi sicuramente il fedelissimo Giovanbattista Fazzolari (attuazione del programma) e Alessio Butti (Innovazione), mentre al sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano dovrebbe affidare anche la delega ai servizi.
Maurizio Leo sarà viceministro al Mef mentre Edmondo Cirielli potrebbe diventare vice alla Farnesina (in questo caso Giulio Terzi potrebbe diventare presidente di commissione). Marcello Gemmato dovrebbe andare alla Salute, Andrea Delmastro alla Giustizia (o Infrastrutture), Galeazzo Bignami al Mise, Paola Frassinetti all’Istruzione, Salvatore Deidda o Isabella Rauti alla Difesa, Patrizio La Pietra all’Agricoltura e hanno chance anche Federico Mollicone e Augusta Montaruli.