Crisi, italiani più incerti ma meno pessimisti
FIRENZE – Più incerti, ma meno pessimisti. E’ lo stato degli italiani che evidenzia un primo segnale dell’allentarsi dell’ansia innescata dalla crisi. Tra marzo e settembre 2013, è cresciuto il numero di chi si dichiara incerto. Un anno fa il 16% si dichiarava incerto, nel 2013 è il 32,9%. A fronte di una graduale diminuzione dei pessimisti, passati in un anno dal 46,8% al 37%. Emerge dal quarto numero dell’Osservatorio Abi-Censis sulla società italiana. Italiani preoccupati ma anche vitali e con voglia di fare.
E’ soprattutto il problema della disoccupazione ad affliggere il Paese. Nella top five dei problemi anche la situazione economica, le tasse, l’inflazione e il debito pubblico. Gli italiani sono tormentati dalle questioni economiche più degli altri europei.
Tra i principali problemi il 58% indica la disoccupazione, 7 punti in più della media europea. In Italia il 42% indica la situazione economica, rispetto al 33% della media in Europa. La differenza più grande si registra per le tasse, per il 23% degli italiani è uno dei problemi principali del Paese, nella media europea è il 9%. Suscitano meno preoccupazioni che nel resto d’Europa questioni importanti come sicurezza, sistema sanitario, previdenza, immigrazione, pensioni. Gli italiani si mostrano più sereni anche su questioni ambientali, casa e scuola.