Terremoto in Turchia e Siria: i morti sono oltre 2.300. Erdogan: “Il disastro peggiore dal 1939”
ANKARA – I soccorritori scavano, in Turchia e Siria, nelle zone colpite dal terrificante terremoto di magnitudo 7.9. E sale in maniera impressionante il drammatico bilancio: sono oltre 2.300 morti. 810 le vittime nella sola Siria, che si aggiungono alle 1.500 della Turchia. I feriti, in Turchia, sono almeno 7.600, mentre in Siria sono oltre 1.280.
Sono oltre 30 le scosse di terremoto registrate finora in Turchia, inclusa la prima – la notte scorsa – di magnitudo 7.8 e quelle più recenti di magnitudo 7.5 e 6.0.
Il governo turco fa sapere in una nota che “finora è giunta la segnalazione di un totale di 2.824 edifici crollati”. Il terremoto che ha colpito la Turchia la notte scorsa è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939: lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, come riporta il Guardian.
Secondo i media, il leader turco si riferiva al terremoto di Erzincan, che provocò la morte di circa 33.000 persone, 84 anni fa. Il terremoto di İzmit del 1999, di magnitudo 7.6, si ritiene che abbia ucciso più di 17.000 persone.
“Stiamo affrontandoil più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni”. Lo afferma il dottor Haluk Özener, direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, come riporta la Bbc in lingua turca.
Papa Francesco è rimasto “profondamente addolorato per l’ingente perdita di vite”provocata dal terremoto nella zona del sud-est della Turchia, assicurando a tutti i colpiti “la sua vicinanza spirituale”. E oltre alla sua “vicinanza” e al suo “cordoglio”, esprime incoraggiamento al personale di soccorso. Analoghi sentimenti il Pontefice li manifesta anche per le vittime causata dal terremoto nella zona del Nord-Ovest della Siria. Lo si legge in due telegrammi inviati, a nome del Papa, dal cardinale Pietro Parolin ai nunzi apostolici in Turchia e in Siria, mons. Marek Solczynski e card. Mario Zenari.
Le scosse del devastante terremoto si sono avvertite fino alla Groenlandia. Lo riferisce l’istituto geologico danese.