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Gonzalo Rodriguez con la febbre

Fiorentina batte il Livorno (1-0) ma tanta paura per Rossi

Gonzalo Rodriguez dopo il gol della vittoria sul Livorno (foto Bovo)
Gonzalo Rodriguez dopo il gol della vittoria sul Livorno (foto Matteo Bovo)

FIRENZE – Tre punti e momentaneo aggancio al Napoli al terzo posto in classifica, quello che può valere la qualificazione per la Champions. Ma per la Fiorentina, nonostante l’undicesima vittoria, questa non è una giornata di gioia. Le facce di tifosi viola sono tristi e non nascondono la paura di dover perdere il Fenomeno, Pepito Rossi, capocannoniere del campionato. Colpito duro al ginocchio destro, quello delicatissimo, già sottoposto a due operazioni. A metterlo fuori è Leandro Rinaudo, ruvidissimo difensore proveniente dal Napoli. Che, ai nostri occhi, ha una colpa supplementare: non chiede nemmeno scusa a Pepito e fa l’offeso quando l’arbitro gli sventola sotto il naso un cartellino giallo che poteva, e probabilmente doveva, essere rosso.
La prognosi per Pepito? Distorsione al ginocchio destro. Il rischio? Che possa restare fermo tre-quattro settimane. Problema enorme, per il giocatore che può perdere terreno in vista del Mondiale brasiliano, ma anche per la Fiorentina che aspetta ancora il ritorno di Mario Gomez. La speranza? Che la paura del primo momento si possa dissolvere davanti al responso medico.
La Fiorentina ha meritato la vittoria. Ha fatto la partita. Ha aggredito per lunghissimi tratti. Il Livorno si è difeso con i denti, menando fendenti a più non posso. Certo, gli amaranto sono anche andati pericolosamente al tiro. Ma Neto è stato strepitoso. Ha parato l’impossibile, salvando il risultato.
Possiamo aggiungere che non è stata molto brillante, la squadra viola. Centrocampo non troppo lucido. Né Pizarro, né Borja Valero hanno saputo trovare le giocate dei giorni migliori. Cuadrado ha rimediato la sufficienza solo per alcuni spunti brillanti, ma non fotunati, mostrati nel finale.
Il Livorno? Squadra da bassifondi, con qualche spunto pericoloso. Ma è troppo poco per poter sperare nella salvezza. Nicola mostra di essere un buon stratega, ma la squadra sembra francamente molto modesta.
LA PARTITA – Si presenta chiuso quasi a riccio, il Livorno. Nicola schiera un cinque-quattro-uno molto prudente, nel tentativo di bloccare la Fiorentina sulla tre quarti. Del resto, chi può criticarlo? Gli mancano Emerson, Coda e Lambrughi. E ancora: l’ultimo punto degli amaranto risale al 7 dicembre, 2-2 con il Milan in casa. Mentre per trovare un risultato utile in trasferta bisogna risalire alla preistoria del campionato: in settembre, a Marassi, 0-0 col Genoa.
La Fiorentina fraseggia ma non punge. Borja Valero stenta a trovare il ritmo giusto. La prima intuizione felice arriva al 22’, quando Ilicic riesce a pennellare un passaggio in area per Cuadrado che non aggancia. Il tandem centrale labronico, Rinaudo-Ceccherini, si danna l’anima nel tentativo di chiudere ogni varco a Pepito Rossi che tuttavia riesce a trovare uno spiraglio, da lontano, alla mezz’ora.
Morale? Si va avanti senza lampi, con la Fiorentina impegnata a tessere la tela come una paziente ma imprecisa «Penelope». E un Livorno attento soprattutto a non sbagliare, a non lasciare il minimo spazio davanti a Bardi, voglioso di riscattare le papere che causarono la sconfitta di San Siro contro l’Inter. Che vinse 2-0 grazie alla giornataccia del portierino che gli appartiene.
Nel finale del primo tempo il Livorno cerca di partire in contropiede. L’arbitro fischia un fallo su Roncaglia, molto dubbio. Paulinho prosegue l’azione, tira, la palla va dentro. Ma l’arbitro lo ammonisce.
TRASFORMAZIONE– Cambia, in avvio di ripresa, il tono della partita. La Fiorentina ci prova con un bello spunto di Cuadrado sulla destra, entra in area e lascia partire il destro: Bardi devia in tuffo. Sugli sviluppi del calcio d’angolo la palla sbatte addosso a Savic che riesce a controllare a due-tre metri dalla porta. La Fiorentina insiste. Cuadrado ci riprova, ma perde la palla e commette fallo, beccandosi un giallo. È il terzo ammonito viola, dopo Ilicic e Aquilani. Per il Livorno finiscono sul taccuino dell’arbitro, richiamati con il fatidico cartellino, Paulinho e Schiattarella.
GOL– Ma è ancora Fiorentina. Con Vargas che scappa sulla fascia sinistra, entra in area, tira: Bardi è pronto a respingere. Replica quasi immediata del Livorno: Mbaye s’insinua in mezzo alla difesa viola, svetta di testa e colpisce la parte superiore della traversa. Pericolo scampato. E, come spesso succede nel calcio, chi sfiora un gol viene punito. Rovesciamento di fronte e angolo: stavolta è Gonzalo Rodriguez a saltare più in alto e a sbattere il pallone in rete di testa. Fiorentina in vantaggio.
PAURA– Ma la gioia è di breve durata. Nemmeno due minuti dopo, Pepito Rossi cerca di andare via in dribbling e Rinaudo lo atterra colpendolo di brutto al ginocchio destro. Attimi di panico al «Franchi». La faccia di Pepito si contrae in una smorfia. L’arbitro ammonisce Rinaudo che, invece di scusarsi, inveisce. La diagnosi a caldo? Probabile distorsione al ginocchio destro. Bisognerà aspettare il pronunciamento dei medici, ma il timore è che Rossi debba restare fermo alcune settimane. Un guaio grosso, per la Fiorentina, che ancora aspetta il ritorno di Mario Gomez.
Mentre su Rinaudio piovono raffiche di fischi ogni volta che tocca il pallone, il Livorno sfiora il pareggio. Prima Gonzalo Rodriguez respinge a porta vuota, poi è Neto a compiere una gran parata su Benassi. Non basta. Il portiere viola si ripete poco dopo, volando, per respingere un’altra conclusione pericolosissima del solito Benassi. Poi è Cuadrado che tenta di tutto per trovare il gol. Finisce uno a zero. Tre punti importanti. Ma il pensiero va al fenomenale, e fragile, ginocchio destro di Pepito.

FORMAZIONI E PAGELLE

Fiorentina: Neto 8; Roncaglia 6; Rodriguez 7; Savic 6; Cuadrado 6; Aquilani 6; Pizarro 6; Borja Valero 6 (Ambrosini dal 35’ st 6); Vargas 6; Ilicic 5,5 (Joaquin dal 16’ st 6); Rossi 6,5 (Matos dal 25’ st sv). All.: Montella

Livorno: Bardi 6; Mbaye Ibrahima 6; Valentini 6; Rinaudo 4; Schiattarella 6; Benassi 6,6; Ceccherini 5,5; Luci 6; Biagianti 6; Greco 5; Paulinho 5,5. All.: Nicola

Arbitro: Tagliavento di Terni 6


Sandro Bennucci

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