Zelensky dal Papa: “Tra vittima e aggressore non può esserci uguaglianza”
CITTA’ DEL VATICANO – Anche nell’incontro con Papa Francesco, dopo quelli con Mattarella e Giorgia Meloni, il presidente ucraino, Volodomyr Zelensky, ha mantenuto la tenuta con pantaloni e felpa da militare. “La ringrazio per questa visita”, ha detto il Papa accogliendolo. “E’ un grande onore”, ha risposto Zelensky.
Papa Francesco ha donato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky una piccola scultura che rappresenta un ramoscello d’ulivo, simbolo della pace. Il presidente ucraino ha invece donato al Papa un’icona della Madonna dipinta sui resti di un giubbotto antiproiettile.
I temi del colloquio tra il Papa e Zelensky “sono riferibili alla situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra in corso. Il Papa – riferisce il portavoce vaticano Matteo Bruni – ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ‘gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto”.
E, dopo l’incontro con il Pontefice, Zelensky ha scritto su Telegram: “Sono grato per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini. Ho anche sottolineato decine di migliaia di bambini deportati. Dobbiamo fare ogni sforzo per riportarli a casa. Inoltre, ho chiesto di condannare i crimini russi in Ucraina. Perché non può esserci uguaglianza tra la vittima e l’aggressore. Ho anche parlato della nostra formula di pace come dell’unica formula efficace per raggiungere una pace giusta. Si è offerto di unirsi alla sua attuazione”