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Numeri record per I Gigli, la Cgil attacca: “Le aperture domenicali non sono la panacea”

I sindacati replicano alla lettura dei dati de I Gigli diffusi ieri (foto, autore: Sailko, fonte: Wikipedia)
I sindacati replicano alla lettura dei dati de I Gigli diffusi ieri (foto, autore: Sailko, fonte: Wikipedia)

FIRENZE – “Le aperture domenicali e festive non sono la panacea“. A distanza di un giorno dalla diffusione dei dati relativi all’attività del Centro Commerciale I Gigli nel corso del 2012 – numeri record, peraltro, secondo i vertici della struttura -, la Filcams Cgil di Firenze punta il dito contro la lettura dei risultati fornita ieri dal direttore del centro, Yashar Deljoye Sabeti, secondo cui le cifre registrate (in termini di affluenza e fatturato) sarebbero da ricondurre, in parte, anche all’estensione delle aperture festive dopo il decreto sulle liberalizzazioni, decreto che ha consentito ai Gigli di aprire 357 giorni rispetto ai 326 del 2011. “Questa opportunità – ha sottolineato ieri il direttore – ha permesso di invertire un trend che avrebbe rischiato di portare gli incassi a diminuire rispetto a quelli del 2011 e di poter salvaguardare quindi il saldo occupazionale del centro commerciale”.

Parole, quelle di Sabeti, che non sono piaciute alla sindacalista Elisa Luppino, pronta a replicare ai vertici della struttura di Campi Bisenzio. “Dare una lettura dei dati, come fa il direttore dei Gigli, che le aperture domenicali e festive producono un aumento dei consumi e dell’ occupazione è un’interpretazione ideologica – spiega Luppino – Le aperture domenicali e festive non determinano un aumento dei consumi ma li spostano sulla domenica e festivi a detrimento degli altri giorni della settimana, in una fase più generale di compressione del potere di acquisto delle famiglie”. Poi, c’è il tema dei turni lavorativi dei dipendenti, un aspetto delicato che più volte ha fatto discutere il personale in questi ultimi mesi. “Lavorare la domenica e i festivi peggiora le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici che più difficilmente conciliano tempi di vita e di lavoro, in un comparto dove la presenza femminile è in maggioranza. Tra l’altro – fa notare la sindacalista – ai Gigli le aperture domenicali non garantiscono neanche l’occupazione: basta pensare agli ultimi episodi, alla chiusura di Fnac e all’apertura della procedura dei licenziamenti collettivi a Panorama”.

Di qui, la richiesta di un confronto serio e partecipato. “Non intendiamo strumentalizzare i numeri, ma chiediamo al centro l’apertura di una discussione sul lavoro domenicale e festivo – termina Luppino – sapendo anche che i Gigli stessi hanno sottoscritto un accordo col Comune di Campi Bisenzio, le organizzazioni sindacali e di rappresentanza datoriale, sulla chiusura in alcune festività”.


Giulia Ghizzani

Giornalista

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