Pnrr: opposizioni attaccano Fitto. Intanto passa alla Camera il decreto che allenta i controlli della Corte dei Conti
Cercano la crepa nel governo, Pd e M5S: attaccano ancora sulla gestione del Pnrr. Sotto accusa la mancata trasmissione al Parlamento della relazione semestrale sull’attuazione del piano.
“Attendiamo ancora la relazione del ministro Fitto – accusa il Pd con Alessandro Alfieri, responsabile Pnnr e Riforme nella segreteria Dem – e faccio fatica a comprendere il motivo di questo ritardo. La verità è che questo governo è ossessionato da chi deve gestire soldi e da chi deve controllare le procedure, ma non si preoccupa della vera priorità che è spendere i soldi e spenderli bene”.
In effetti, la relazione, come ha reso noto anche il governo in una nota pubblicata sul suo sito, è stata presentata alla cabina di regia di Palazzo Chigi il 31 maggio. Dopo il via libera in quella sede è passata poi al vaglio dei ministeri. E per via informale è stata fatta circolare anche ai parlamentari. A renderlo noto è tra l’altro il senatore Dem Filippo Sensi che spiega di aver chiesto il testo “ancora latitante” in commissione e, racconta ironizzando, “con una magia mi è stato fatto avere il volume”.
“Peccato – attacca – che il documento non solo non esista sul sito del governo, ma non sia stato ancora trasmesso ufficialmente al Parlamento, Camera e Senato. Di fatto, dunque, mi è stato dato un non-oggetto, siamo a Magritte o all’Oulipo”. Sotto accusa, dunque, in primis il ministro Raffaele Fitto che, però, assicura che il testo sarà trasmesso alle Camere al più tardi domani. La relazione, secondo quanto viene riferito, sarebbe la stessa circolata, di fatto, in via informale salvo piccoli aggiustamenti sulla base di osservazioni che sarebbero arrivate dai ministeri della Salute e del Turismo. Ma il testo sarebbe pressoché invariato. Le opposizioni, però, non ne fanno tanto una questione di merito ma di metodo e di scarsa trasparenza nei confronti del Parlamento.
Fitto prova a calmare le acque comunicando che il testo è in arrivo a stretto giro. E non è da escludere che, una volta acquisito dal Parlamento, il centrosinistra, alla prima occasione utile, come già fatto in una delle ultime capigruppo, chieda un intervento di Fitto ed eventualmente un voto. Richiesta che il ministro sarebbe intenzionato ad accogliere. Un voto che potrebbe, tra l’altro, arrivare anche sulla mozione annunciata dal Pd sull’utilizzo dei fondi del Pnrr.
“Abbiamo preparato una mozione – spiegano i Dem sempre con Alfieri – che abbiamo offerto alla discussione del Senato, in cui indichiamo le priorità e le nostre proposte. Non possiamo permetterci di perdere nemmeno un euro”. Il tema del Pnrr sarà certamente anche uno dei temi all’ordine del giorno nell’incontro che si terrà tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la premier Giorgia Meloni. Con l’Italia sempre in attesa della terza rata e che cerca sponde in vista della complessa trattativa europea per l’aggiunta al piano del capitolo energetico del RepowerEu.
Intanto alla Camera arriva, con 179 voti a favore e 126 contrari, il via libera al decreto p.a. contenente le misure di allentamento sui controlli della Corte dei Conti sulle spese relative al piano ma anche nuove assunzioni nell’ambito della pubblica amministrazione proprio in chiave di accelerazione dell’attuazione del piano. “Per attuare le misure previste dal Pnrr – rivendica Forza Italia con l’azzurra Chiara Tenerini – si deve rafforzare la macchina amministrativa, a partire dall’inserimento di figure professionali in grado di gestire i progetti e le procedure previste dal Piano” e il decreto p.a “risponde proprio a questa esigenza”. Il provvedimento ora passa all’esame del Senato per il via libera definitivo.