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Stragi del ’93: ispezioni e sequestri a Dell’Utri. Interrogazione di Forza Italia a Nordio

Dellutri
Marcello Dell’Utri (Foto d’archivio)

FIRENZE – Proteste politiche, e interrogazione di Forza Italia al ministro Carlo Nordio, in seguito alla notizia pubblicata oggi, 13 luglio 2023, da Repubblica, e confermata sempre oggi da fonti della Procura di Firenze, che investigatori della Dia, di Firenze e Milano, hanno perquisito l’abitazione e gli uffici milanesi dell’ex senatore Marcello Dell’Utri.

L’iniziativa riguarderebbe l’inchiesta sui mandanti delle stragi di mafia del 1993. Sono stati sequestrati “elementi utili alle indagini”. Per l’indagato è stato fissato un interrogatorio a Firenze il prossimo 18 luglio. Dell’Utri, che ha già scontato una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, è indagato dalla procura di Firenze perché avrebbe “istigato e sollecitato i boss Filippo e Giuseppe Graviano ad organizzare e attuare la campagna stragista e, comunque, a proseguirla, al fine di contribuire a creare le condizioni per l’affermazione di Forza Italia, fondata da Silvio Berlusconi, al quale avrebbe fattivamente contribuito Dell’Utri, nel quadro di un accordo, consistito nello scambio tra l’effettuazione, prima, da parte di Cosa nostra, di stragi, e poi, a seguito del favorevole risultato elettorale ottenuto da Berlusconi, a fronte della promessa da parte di Dell’Utri, che era il tramite di Berlusconi, di indirizzare la politica legislativa del Governo verso provvedimenti favorevoli a Cosa nostra in tema di trattamento carcerario, collaboratori di giustizia e sequestro di patrimoni, ricevendo altresì da Cosa nostra l’appoggio elettorale in occasione delle elezioni politiche del marzo 1994”.

Secondo l’ipotesi d’accusa, le stragi avrebbero avuto lo scopo di “indebolire il governo Ciampi” e “diffondere il panico e la paura tra i cittadini in modo da favorire l’affermazione del progetto politico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri”. Nel decreto di perquisizione notificato all’ex senatore, i magistrati che conducono l’inchiesta, i procuratori aggiunti Luca Turco e Luca Tescaroli e il sostituto procuratore Lorenzo Gestri, riferendosi al fallito attentato allo stadio Olimpico di Roma che doveva uccidere decine di carabinieri in servizio il 23 gennaio 1994, tre giorni prima della discesa in campo di Berlusconi, osservano che doveva essere “funzionale a dare il colpo decisivo alla compagine governativa, in quel momento al potere (governo Ciampi)”, per “avvantaggiare Berlusconi e Dell’Utri”.

Reazione immediata di alcune forze politiche. L’ex senatore Fabrizio Cicchitto, ex parlamentare e presidente dell’associazione Riformismo e libertà, scrive: “L’interrogativo che corre e è il seguente: il comunicato di Palazzo Chigi ha indebitamente attaccato la magistratura con l’accusa di far politica. Poi uno apre il quotidiano Repubblica di oggi e legge che secondo questo autorevole giornale i magistrati della Procura antimafia di Firenze reputano che ‘con le stragi del 1993 Cosa nostra puntava a indebolire Ciampi per favorire Berlusconi’. Ovviamente i sostenitori di questo delirio ritengono che Dell’Utri perseguisse questo obiettivo in combutta con Berlusconi, che purtroppo è morto. Si tratta di un forsennato intervento politico oppure siamo davanti ad una sofisticata esercitazione giuridica?”.

Mentre il deputato Pietro Pittalis (Forza Italia), vicepresidente della Commissione giustizia della Camera, ha rivolto un’interrogazione urgente al ministro Carlo Nodio, nella quale si chiede anche l’invio di ispettori nella procura di Firenze: “Lascia davvero sconcertati – scrive Pittalis -la notizia riferita dal quotidiano la Repubblica relativa all’iniziativa della procura di Firenze di una inchiesta sui mandanti delle stragi di mafia del 1993 che avrebbe dato luogo a perquisizioni, ispezioni e sequestri nei confronti di Marcello Dell’Utri. Siamo di fronte all’ennesima ‘trovata’ di alcuni magistrati che ripercorrono strade già battute e dagli esiti processuali irrilevanti. Ma ancor più grave che un quotidiano pubblichi intercettazioni riferite a conversazioni tra persone non indagate, prive di alcuna rilevanza processuale, contravvenendo a quanto stabilisce la legge. Siamo di fronte – prosegue Pittalis – ad un pervicace accanimento nei confronti di persone da parte di alcuni magistrati che fa paura per il metodo e per il merito e al quale occorre porre un freno una volta per tutte. Per questo, presenteremo una interrogazione urgente al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per chiedere se non valuti opportuno inviare ispettori alla procura di Firenze per gli accertamenti del caso. E’ evidente che una riforma della giustizia è quanto mai urgente e Forza Italia sta lavorando in Parlamento perché si arrivi ad una giustizia giusta, a tutela dei cittadini, che garantisca tempi certi dei processi e ne rispetti la privacy”.

“La Procura di Firenze guidata da Luca Turco sostiene che le stragi di mafia del 1993 fossero finalizzare a sostenere Silvio Berlusconi. Siamo oltre il ridicolo. Questa Procura insegue la visibilità mediatica dei processi politici ma nel frattempo decide di non sgomberare un hotel abusivamente occupato da cui scompare una bambina di cinque anni. Lo stesso ufficio che anziché occuparsi dei reati commessi a Firenze nel 2023 sogna di riscrivere la storia di trent’anni fa”. Lo scrive su Twitter il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

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