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Messina Denaro: altra notte d’emergenza nell’ospedale de L’Aquila

E’ il 16 gennaio 2023: Matteo Messina Denaro arriva alla clinica La Maddalena di Palermo, poco prima di essere arrestato (Foto diffusa dall’Arma dei carabinieri)

L’AQUILA – Dopo la constatazione dell’irreversibiltà delle condizioni di salute di Matteo Messina Denaro che non ha più speranze di salvarsi dal tumore al colon, nella cella del reparto per detenuti dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila si sta passando un’altra notte di emergenza.

Ci sono medici e paramedici, stremati da un’assistenza non convenzionale che va avanti dall’8 agosto, ma anche le forze dell’ordine, diverse decine di uomini, in divisa e in borghese, visto che le misure di sicurezza da ieri sera sono state rafforzate. Il 62enne, da giorni in carico al team della terapia del dolore e non più agli oncologi, è sedato, non viene più alimentato: secondo quanto si apprende da fonti mediche, in queste ore, dopo il collasso di ieri, sono migliorati i parametri della pressione e della diuresi.

Ma è chiaro che tutti sono pronti a gestire la fine dell’ex superlatitante, alla macchia per 30 anni, giunto nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila il 17 gennaio scorso, il giorno dopo l’arresto avvenuto a Palermo. Anche i familiari, rappresentati dalla legale e nipote, Lorenza Guttadauro, e la giovane figlia Lorenza, che da alcune settimane si sono trasferite all’Aquila e che si sono battute perché l’ex padrino finisse i suoi giorni in ospedale e non dietro la sbarre in regime di 41 bis.

Intanto, la federazione sindacati autonomi (Cnpp) in una nota invita a non dimenticare il silenzioso lavoro della polizia penitenziaria che sta favorendo ogni trattamento umano, nonostante le difficoltà di organico e di carichi di lavoro.

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