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Fondazione Open: Gup si riserva di decidere sulla richiesta della Procura di usare la corrispondenza sequestrata a Renzi

Il palazzo di giustizia di Firenze

FIRENZE – Conosceremo il 10 novembre la sentenza del Gup del Tribunale di Firenze, Sara Farini, sulla richiesta della Procura, rappresentata dal procuratore aggiunto Luca Turco e dal sostituto procuratore Antonino Nastasi, di poter essere autorizzata a utilizzare il materiale già sequestrato, che al momento è illegittimo, al senatore Matteo Renzi, alla deputata Maria Elena Boschi e all’ex parlamentare Luca Lotti, nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Open.

Secondo i Pm, Open, che animò e finanziò la scalata politica dell’ex sindaco di Firenze alla guida del Pd e le sue kermesse politiche come la Leopolda, sarebbe stata un’articolazione di partito e perciò Renzi, Boschi e Lotti sono stati indagati in concorso per finanziamento illecito ai partiti.

Nel corso della prossima udienza il giudice Farini depositerà le proprie determinazioni in ordine alla richiesta dei pubblici ministeri dopo aver ascoltato, questa mattina, le eccezioni preliminari sollevate dalle difese degli indagati, che hanno consegnato anche delle memorie scritte.

Gli avvocati difensori, in maniera concorde, hanno sottolineato come la richiesta di autorizzazione, che eventualmente dovrebbe essere inoltrata dal Gup alla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera e del Senato, per l’utilizzabilità della corrispondenza telematica sequestrata ai parlamentari (chat ed email) non può essere accolta dal momento che la Corte costituzionale ha già dichiarato che il sequestro del materiale è avvenuto in modo illegittimo da parte della Procura.

I magistrati che indagano sulla Fondazione Open hanno chiesto il rinvio a giudizio per il leader di Iv e altri protagonisti del ‘giglio magico’ come Boschi, Lotti, l’avvocato Alberto Bianchi, che è stato presidente della Fondazione, e l’imprenditore Marco Carrai. Il procedimento davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Firenze, per esaminare richiesta di richiesta rinvio a giudizio formulata dalla Procura per 12 indagati, è in corso dall’aprile 2022.

L’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sempre presente ad ogni udienza, al termine di quella di oggi ha dichiarato ai giornalisti: “In questo processo noi abbiamo ragione e difendiamo la legalità, la difendiamo dai Pm che la legalità non l’hanno rispettata come hanno dimostrato la Corte costituzionale e la Corte di Cassazione. E’ stata fissata un’altra udienza il 10 novembre. Io mi domando: quanto costerà al contribuente questo continuo rinvio? E’ un continuo rinvio di un processo sul niente. Lo sanno tutti che è un processo che non ha alcuna possibilità di andare avanti perchè hanno già parlato la Consulta e la Cassazione”.

“Questo processo è un continuo impiego di risorse che la Procura di Firenze toglie ad altro – ha aggiunto Renzi – Come ricordare il caso dell’ex hotel Astor con la piccola Kata che è sparita? Come dimenticare le tante vicende di questa città in cui non si è fatta giustizia perchè i Pm erano in altre faccende affacendati? Ancora una volta noi dimostriano, rispondendo nel merito, punto per punto, che noi siamo dalla parte della legalità e loro sono dall’altra”.

Ai giornalisti che facevano osservare che da pochi giorni alla guida della Procura di Firenze si è insediato il nuovo procuratore Filippo Spiezia, l’ex presidente del Consiglio ha risposto con un sorriso: “Noi siamo affezionati ai Pm Luca Turco e Antonino Nastasi. Tra l’altro Turco martedì prossimo sarà al Csm per essere interrogato e io gli faccio un in bocca al lupo”.

Renzi ha ribadito che, come dimostra la sua vicenda giudiziaria, “chi chiede giustizia alla fine la ottiene: perchè piano piano arrivano i soldi delle querele per diffamazione contro il giornalista Marco Travaglio, arrivano le sentenze della Corte costituzionale e le sentenze della Corte di Cassazione. Dall’altro punto di vista, invece, ci sono quelli che dicono di difendere la legalità ma poi lasciano un ex hotel nelle mani di criminali mentre si fanno i processi agli innocenti e alle persone perbene e non si va a garantire la legalità all’hotel Astor”.

“Perchè – ha continuato Renzi – il procuratore Turco non ha firmato il decreto di sequestro di quell’hotel quando gli è stato chiesto dal Comune e dalla Digos? La faccio io la domanda: perchè lo stesso procuratore che da mesi impiega tempo e risorse dei cittadini per un processo che non esiste e che viene sconfessato dalla Corte costituzionale e dalla Corte di Cassazione, egli non rende conto perchè non ha voluto firmare il decreto di sequestro che era sacrosanto e che forse avrebbe evitato dei reati all’interno del centro storico di Firenze?”



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