Ucraina: truppe di Kiev sbarcano sull’altra sponda del Dnipro. Zelensky chiama la Meloni: che conferma “pieno sostegno”
Per uscire dallo stallo del conflitto in Ucraina, Zelensky ha fatto due mosse. La prima: truppe ucraine sono sbarcate sulla sponda orientale del fiume Dnipro, anche se i russi affermano che sono circondate e sottoposte ad un “inferno di fuoco”.
La seconda: il presidente ucraino ha avuto un colloquio telefonico con Giorgia Meloni e ha detto di avere espresso “gratitudine per il forte sostegno suo e dell’Italia all’Ucraina”.
Il presidente del Consiglio, fa sapere Palazzo Chigi, “ha confermato il continuo sostegno a tutto campo del governo italiano alle autorità ucraine con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta, duratura e complessiva”.
Il conflitto non ha visto importanti spostamenti del fronte praticamente da un anno, da quando cioè le forze russe si sono ritirate da Kherson, la città capoluogo dell’omonima regione, sulla riva occidentale del Dnipro, e si sono trincerate su quella orientale.
Reparti ucraini sarebbero riusciti ad attraversare il fiume, “guadagnando un caposaldo sulla sponda orientale, contro tutte le aspettative”, ha annunciato ieri il capo di gabinetto della presidenza ucraina, Andriy Yermak.
La controffensiva ucraina, dunque, continua a “svilupparsi”, ha detto Yermak, che parlava durante una visita negli Usa. Mentre la portavoce del comando militare ucraino del sud, Natalia Humeniuk, ha detto che le forze di Kiev stanno attaccando quelle russe su una linea “fra i 3 e gli 8 chilometri” lungo il fiume.
Il capo dell’amministrazione della regione di Kherson sotto il controllo dei russi, Vladimir Saldo, ha invece parlato di “piccoli gruppi” di soldati ucraini che sarebbero riusciti a insediarsi nel villaggio di Krynky, 35 chilometri ad est della città capoluogo, ma che ora sarebbero circondati e sottoposti ai bombardamenti delle forze di Mosca con l’impiego di artiglieria, razzi e droni.
Secondo Saldo, il piano degli ucraini di sfondare le linee russe è destinato al fallimento “come l’operazione Barbarossa”, l’invasione nazista della Russia nel 1941. Lunedì aveva suscitato clamore un episodio alquanto insolito nel panorama informativo russo, quando le due principali agenzie del Paese, la Tass e la Ria Novosti, avevano dato, e poi annullato, la notizia di un presunto ripiegamento delle truppe di Mosca lungo la sponda orientale del Dnipro.
I civili continuano intanto a morire sotto i bombardamenti effettuati da entrambe le parti. Secondo le autorità ucraine almeno una persona è morta e due sono rimaste ferite in seguito a un attacco missilistico lanciato dalle forze russe contro la città di Selydove, nella parte occidentale dell’oblast di Donetsk.
Due membri dei servizi di soccorso hanno perso invece la vita in un bombardamento nella regione di Zaporizhzhia mentre intervenivano in un edificio che era stato colpito in un primo raid. Il ministro dell’Interno, Igor Klimenko, ha aggiunto che altre sette persone sono rimaste ferite.
Un civile è rimasto intanto ucciso e altri due feriti in un bombardamento delle forze ucraine sulla città di Gorlovka, nell’est del Paese, secondo quanto reso noto dal sindaco. Un altro civile è stato ferito in un bombardamento delle forze di Kiev su Donetsk, ha detto il sindaco di questa città, Alexei Kulemzin.