Urso: “L’acciaio di Piombino ricostruirà l’Ucraina”. Giani soddisfatto
PIOMBINO (LIVORNO) – “Non sfugga che così noi prepariamoPiombinoanche ad avere una parte attiva e significativa nella ricostruzione dell’Ucraina. Ricostruzione che avrà bisogno di molto acciaio, anche perché la rete ferroviaria dell’Ucraina dovrà essere integrata a quella europea essendo costruita secondo il modello sovietico”.
Lo ha detto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, in occasione della visita di oggi al polo siderurgico di Piombino. “Io per andare in Ucraina ho dovuto, come tutti, cambiare treno perché lì sono diverse le rotaie – ha spiegato – perché erano quelle del sistema sovietico. Quindi, se dovrà essere integrato, e noi ci auguriamo che venga il prima possibile questo Paese nella comune casa europea, bisogna rifare interamente le ferrovie di quello che è il più vasto, importante e significativo, anche dal punto di vista della dimensione, Paese dell’Unione europea”.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha espresso soddisfazione per il percorso intrapreso: “Oggi è un giorno importante per Piombino e la Toscana. Il ministro Urso con la sua presenza ha riconosciuto finalmente a Piombino la caratteristica di essere uno dei quattro centri siderurgici di interesse nazionale e di prospettiva internazionale. Nell’incontro odierno si sancisce quello che è il frutto della firma dei due accordi che volutamente sono stati separati, da un lato con gli indiani di Jsw che andranno avanti con la produzione di lunghi, rotaie, mentre l’ altro con Metinvest-Danieli che vede un nuovo insediamento che dal 2027 consentirà un secondo polo siderurgico per la produzione di ‘piani’, in quella che una volta era l’area ex Lucchini”.
E ancora: “La presenza degli ucraini di Metinvest apre concretamente alla prospettiva di un nuovo mercato, quello delle rotaie, che in Ucraina devono essere riconvertite in blocco al sistema europeo. Nel frattempo vedete come si stia sgomberando il terreno dai vecchi insediamenti produttivi. Ho la percezione che veramente si vada adesso verso un rilancio fondato non più su alti forni tradizionali, ma sul forno elettrico e sulle nuove tecnologie”.