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Fondazione CR Firenze, Bocca:”Investiremo 40milioni su arte e cultura anche a Grosseto e Arezzo”


FIRENZE – Alla Manifattura Tabacchi di Firenze il nuovo hub europeo per la ricerca sui Beni Culturali. Un grande centro di restauro di eccellenza, legato al Cnr, sarà ospitato in un edificio acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze nell’area in via delle Cascine. Il progetto di portata europea sarà la sede dell’European Research Infrastructure for Heritage Science (E-rihs), nel nuovo ambito multidisciplinare della scienza del patrimonio culturale e la Fondazione, presieduta da Bernabò Bocca, imprenditore nonché presidente di Federalberghi, si deve ad un investimento complessivo di 15 milioni di euro della Fondazione con l’acquisto della Caserma Redi, di proprietà del Demanio.

“Noi riteniamo che Firenze, che è la capitale mondiale dell’artigianato del restauro, meritasse di essere la capitale e la sede dell’Agenzia Europea del Restauro” afferma Bocca, essendo nel cda della Fondazione da più di 4 anni. “La sede dovrebbe aprire tra un anno, stiamo aspettando la consegna dei locali” aggiunge il presidente. “L’edificio di 3.200 metri quadrati si inquadra in un progetto di sviluppo immobiliare che insiste su un’area di 120mila mq, – spiega – dove sorgeranno uffici, negozi, social housing, alberghi”, un vero e proprio hub creativo che si propone di dar vita a un nuovo quartiere della città complementare al centro storico.

L’Italia è capofila di E-rihs che vede la partecipazione di 18 Stati Membri dell’Unione Europea e 11 Paesi Terzi. Nel marzo 2015, con il sostegno politico ed economico dell’Italia e sotto la guida scientifica del Cnr, E-rihs è stato approvato dalla Commissione Europea per essere incluso nella Roadmap Esfri 2016 con la candidatura a Firenze come città europea sede del Consorzio gestore. Il capoluogo toscano ha vinto la competizione contro le candidature di Berlino e Parigi. Erihs è una ‘infrastruttura di ricerca distribuita come il Cern, una rete di laboratori e risorse strumentali fisse e mobili altamente avanzati, archivi fisici e digitali all’avanguardia, capillarmente distribuiti sul territorio europeo e che, tramite un servizio di accesso, coordinato dal Consorzio Gestore, sono messi a disposizione della comunità scientifica e produttiva per condurre ricerche di alto livello o per sostenere l’innovazione e quindi la competitività del mercato di riferimento su problematiche legate al patrimonio culturale, naturale e archeologico: dal restauro alla fruizione, dalla conservazione alla valorizzazione, dal monitoraggio alla gestione, dalle esigenze di tutela a quelle del mercato del turismo.

Arte, cultura, ricerca, innovazione ma anche volontariato e beneficenza. Sono i vari filoni di investimento sui quali svolge le sue azioni Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze che vanta all’attivo un patrimonio di oltre 2 miliardi di euro nel 2023 e che nel 2024 erogherà fondi per circa 40 milioni, in aumento rispetto a una media di 35 mln anno, e lo farà grazie agli utili conseguiti l’anno scorso. Fondi che vengono impiegati con un attento programma di contributi e progetti sulle aree metropolitane di Firenze, Grosseto e Arezzo.

“Il primo obiettivo – spiega il presidente Bocca – riguarda l’arte e la cultura su cui investiamo circa il 28-30% delle risorse a disposizione. Nell’arte e nella cultura, ad esempio, rientra anche il nostro grosso finanziamento a Palazzo Strozzi, dove è in corso la grande mostra di Anselm Kiefer”. Poi, aggiunge, “Diamo un grosso finanziamento al Maggio Musicale Fiorentino ed inoltre quest’anno finanziamo una grandissima mostra sul Vasari, che verrà inaugurata ad ottobre ad Arezzo, sulla quale abbiamo intorno ai 600 mila euro. Intanto, proprio ieri a Empoli, abbiamo inaugurato un’altra grande mostra di Masolino da Panicale ad Empoli”.

Secondo filone di investimento, spiega ancora Bocca è il volontariato e la beneficenza. “E’ una cosa molto bella, perché noi imprenditori siamo abituati a interfacciarci con altri imprenditori in un mondo finalizzato al profitto, mentre in tema di volontariato e beneficenza si ha a che fare con persone che dedicano la propria vita agli altri” afferma Bocca. “Si aiutano giovani che crescono in famiglie disagiate e che altrimenti non potrebbero studiare e formarsi adeguatamente per trovare un domani un posto di lavoro”.

Altro filone è quello della ricerca e della innovazione che prevede vari progetti tra i quali uno dei più grandi incubatori di start up italiane, che si chiama Nana Bianca. “Questo centro – sottolinea il presidente- è ospitato in un grosso edificio sui Lungarni, un granaio della famiglia Medici, che si chiama Innovation Center, un’operazione al 100% nostra. Inoltre, finanziamo l’Ecol 42, un istituto per programmatori che ha sede a Roma e ve ne sono ventitré nel mondo. La particolarità è che è una scuola che non ha docenti, non ha orari, per cui è una scuola che è aperta 24 ore al giorno, sette giorni a settimana, dove ogni studente ha la sua postazione e ovviamente l’attività si svolge in prevalenza online”.



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