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Ischia, donna trovata morta in un dirupo: fermato il compagno

La vittima Marta Maria Ohryzko (foto da FB)

NAPOLI – I carabinieri hanno fermato oggi, 16 luglio 2024, a Ischia il convivente della donna di origini ucraine di 33 anni trovata morta il 13 luglio scorso in un dirupo di 2 metri e in via Terone, in localita’ Vatoliere, nel comune di Barano, poco lontano da dove la coppia viveva.

Ilia Batrakov, 42 anni, deve rispondere di maltrattamenti. Secondo le indagini dei militari dell’Arma, infatti, la donna e’ stata vessata dal convivente durante la loro relazione. Marta Maria Ohryzko, questo il nome della vittima, inoltre, e’ caduta nel dirupo ma l’uomo non l’avrebbe soccorsa. Il gip di Napoli non ha ancora convalidato il fermo. In almeno due episodi di maltrattamento, nel 2022, esistono referti medici di ospedali a Ischia.

Per gli inquirenti, anche in base alla testimonianza della sorella di lei e di altre persone e ai referti dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno del 2022, per motivi di gelosia ma anche etnici, essendo lui russo, l’uomo fermato ha vessato la donna poi deceduta nel dirupo, sia fisicamente, sia verbalmente, anche minacciandola con un coltello o bruciandole i vestiti. Era stato proprio lui a chiedere l’intervento dei carabinieri, ma ore dopo che la donna, a suo dire ubriaca, si era allontanata dalla loro casa imboccando la stretta stradina che porta al dirupo. Ore nelle quali lui non ha risposto alle chiamate anche whatsapp e ai messaggi della donna che lo pregava di aiutarla.

A Batrakov il pm napoletano contesta anche l’aggravante di aver agito in danno di persona con problematicita’ psichiatriche. La donna non lo aveva mai denunciato, anche quando a dicembre di due anni fa lui le aveva procurato bruciature sul corpo, ustioni di secondo grado per i medici del Rizzoli. A supporto della ricostruzione delle ore in cui la donna, dopo la caduta, ha cercato invano di farsi soccorrere, gli inquirenti hanno i materiali estratti dal suo telefonino e da quello del convivente, messaggi e chiamate lungo tutta la giornata del 13 luglio scorso, mentre le chiamate ai carabinieri e al 118 da parte dell’uomo sono della mattina del giorno successivo.

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