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Salva casa: il decreto è legge. Il governo ha posto la fiducia

Palazzo Madama, sede del Senato

ROMA – Salva Casa: il decreto è stato convertito in legge con il voto di fiducia. Al Senato 106 voti a favore, i contrari sono stati 68 e un senatore si è astenuto. Nella semplificazione edilizia e urbanistica promossa da Matteo Salvini ci sono i micro-appartamenti da 20 metri quadri, l’abitabilità per i sottotetti, i cambi di destinazione d’uso facili e tolleranze costruttive, cioè differenze consentite tra quanto autorizzato e quanto realizzato, portate fino al 6%.

Mancano, invece, le norme Salva Milano per disaccordo nella maggioranza. Queste misure potrebbero arrivare, entro la pausa estiva, in un provvedimento ad hoc, una proposta di legge parlamentare a cui sarebbe poi applicata la procedura d’urgenza. Ma in serata, fonti della Lega, riferiscono “l’estrema soddisfazione” dello stesso Salvini per la soluzione individuata.

Intanto l’approvazione definitiva del dl Casa è stata festeggiata dalla Lega con una foto di gruppo di tutti i senatori e del leader del partito. Per il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, invece, è “l’ennesimo condono” che strizza gli occhi ai furbi. Le nuove regole rientrano in molti ambiti dai requisiti per l’abitabilità, alla sanatoria sui vincoli ante 2006, fino agli interventi di edilizia libera e al silenzio assenso per le istanze presentate.

Le case potranno essere micro: la superficie minima per una persona scende da 28 a 20 metri quadrati, e per due persone da 38 a 28 metri quadrati e anche le altezze minime interne sono ridotte da 2,70 a 2,40 metri. Viene inserito inoltre il criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici che potranno essere realizzate in tutti i porticati.

È stato inoltre semplificato l’accertamento di conformità e sono stati prorogati i termini di demolizione da 90 a 240 i giorni. C’è anche una semplificazione per gli immobili nelle zone devastate dalla catastrofe del Vajont, nel 1963.

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