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Ius Scholae: Forza Italia apre, Pd applaude. La Lega frena: “La legge non si tocca”. Fdi: “Le priorità sono altre”

Paola Egonu

ROMA – Si apre una crepa nella maggioranza di governo. Forza Italia apre a una riforma della legge sulla cittadinanza. La lega si affretta a rintuzzar l’attacco: attraverso una nota ufficiale, con tanto di fotomontaggio, che ritrae accanto, appaiati sul tema, il segretario azzurro Antonio Tajani e la leader del Pd Elly Schlein.

“La legge va benissimo così – scrive via Bellerio – e i numeri lo dimostrano, non c’è nessun bisogno di Ius Soli o scorciatoie”. Un post che non va per niente giù agli alleati.

Che reagiscono con Raffaele Nevi. “Non vogliamo attaccare e dispiace che un alleato di coalizione ci attacchi”, avverte il portavoce nazionale di FI. Gli azzurri non ci stanno a mollare la presa e difendono “la linea di sempre del partito, seppur fuori dal programma di governo, portata avanti nel passato già da Silvio Berlusconi”. “Siamo contrari allo Ius soli – spiega Nevi – ma siamo invece aperti allo Ius Scholae, noi siamo per favorire l’integrazione e la scuola ne è il motore”.

Ribatte il vicesegretario della Lega Andrea Crippa: “polemiche inutili, siamo il Paese in Ue che concede più cittadinanze”, . A sentire fonti parlamentari, la proposta di legge di FI sullo Ius Scholae ancora non c’è. Il gruppo azzurro, però, è al lavoro già da settimane affinché il partito possa affrontare l’autunno come paladino dei diritti, continuando a marcare una diversità rispetto alla Lega. E non si esclude che la pdl da depositare in Parlamento possa già essere pronta per settembre.

Tuttavia, all’interno delle stesse fila del partito manca una posizione trasversale. In particolare, il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri respinge sia le polemiche che “le lezioni della sinistra” e sottolinea come in Italia siano “garantiti ampi diritti a tutti”.

Il punto di caduta interno a FI, al momento, potrebbe essere uno Ius Scholae che prevede il compimento dell’intero ciclo della scuola dell’obbligo come condizione per accedere alla cittadinanza italiana. “FI è pronta a discutere – spiega un deputato azzurro – e chiederà di votare una proposta di mediazione tra quella del Pd e il niente della Lega”. Almeno una parte del partito sembrerebbe disposta a tirare dritto, anche a costo del redde rationem con la Lega.

Che ha già lanciato un altolà forte e chiaro, ribadito dal deputato Andrea Sasso. “Ci opponiamo allo Ius Soli proposto dalla sinistra, – spiega – e anche a uno ius soli ‘mascherato’, che consentirebbe di diventare cittadini italiani dopo pochi anni di scuola”. Di fronte al ‘niet’ di via Bellerio, alcuni esponenti azzurri guardano a FdI e ricordano le posizioni condivise in passato con la presidente del Consiglio.

La sensazione diffusa è che senza l’appoggio del partito di Giorgia Meloni, una legge targata FI possa difficilmente andare lontano. Dalle parti di Fratelli d’Italia non si esclude una discussione su uno Ius Scholae con percorsi scolastici di 10 anni. Ma l’agenda politica – è il ragionamento che si fa in ambienti parlamentari – ha altre priorità e per il momento una legge sul tema c’è già. Nel partito di Meloni, dunque, prevarrebbe una linea che punta a realizzare prima ciò per cui è stato votato il governo di centrodestra, poi il resto. Posizione che suona come una frenata rispetto all’ipotesi di aprire una discussione parlamentare già dopo l’estate. La premier, per ora, non interviene, mantenendo una posizione terza nel bisticcio tra gli alleati.

Il capogruppo di Fdi al Senato Lucio Malan si limita a tornare sulla polemica olimpica, dicendo che già a Londra 2012 c’erano “tra i medagliati 8 azzurri come Egonu”. Il capogruppo alla Camera Tommaso Foti rilancia l’azione in Parlamento su sicurezza e lavoro. Buona parte delle forze di opposizione, invece, accolgono con favore le aperture di FI e incalzano. Raffaella Paita di Italia Viva invita gli azzurri a passare dalle parole ai fatti. Carlo Calenda di Azione esorta il Pd alla convergenza sullo Ius Scholae. La segretaria dem Elly Schlein non si espone, ma alcuni deputati e senatori del Pd si dicono già pronti a discutere con FI. Graziano Delrio apre a posizioni intermedie, Matteo Mauri chiama un tavolo di dialogo con tutta la maggioranza.

Mentre fonti parlamentari dem fanno sapere che è già stata depositata una mozione a prima firma Ouidad Bakkali, e scritta con il responsabile politiche migratorie Pierfrancesco Majorino, che parla di Ius soli senza limiti particolari. M5s e Avs sostengono pdl che vanno verso uno Ius scholae con percorso di 5 anni. +Europa prepara il referendum e spera che il dibattito non sia solo “una parentesi balneare”. Ma Palazzo Chigi, come detto, osserva e tira dritto. Con la motivazione concreta: “Le pèriorità sono altre, tutte comprese nell’agenda di governo compilata dal Centrodestra prima delle elezioni del 2022”.


Sandro Bennucci

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