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La necropoli sotto i Nuovi Uffizi

Uffizi, scoperta una necropoli di 1500 anni fa

La necropoli sotto i Nuovi Uffizi
La necropoli sotto i Nuovi Uffizi

FIRENZE – I corpi di persone uccise forse da una pestilenza sono stati ritrovati in una necropoli dell’alto Medioevo, tra il V e il VI secondo dopo Cristo, nell’area di Firenze dove sorgono gli Uffizi. È la straordinaria scoperta compiuta nel corso degli scavi per il cantiere dei nuovi Uffizi.

Si tratta di una porzione di un’area cimiteriale più vasta che offre un’istantanea di una vera catastrofe nella Firenze altomedievale. Sessanta cadaveri, sepolti in una posizione che indicherebbe fretta e necessità di ottimizzare lo spazio per seppellire molti cadaveri, forse con l’insorgere di un’epidemia.

Altri elementi che concorrono a rendere realistica l’ipotesi dell’epidemia sono la vicinanza delle fosse tra loro e l’orientamento non omogeneo degli inumati, indizi di un’attività cimiteriale concentrata in un arco temporale molto limitato e tesa al massimo sfruttamento dello spazio disponibile per le sepolture.

Quella che oggi è visibile è solo una piccola porzione di un’area cimiteriale vasta, costituita da numerose tombe a fossa multiple, stipate una accanto all’altra. In ognuna di esse i defunti furono deposti pressoché simultaneamente, o in un brevissimo arco temporale. Questa tipologia di inumazione è spesso la testimonianza di avvenimenti disastrosi per la popolazione, come un massacro o un’epidemia. Le fosse comuni, che ospitavano ognuna almeno quattro–cinque cadaveri ma anche più di dieci, e scavate dovunque vi fosse spazio disponibile, esprimono la necessità di seppellire rapidamente ogni giorno un gran numero di morti. Anche la posizione e la disposizione dei defunti all’interno delle fosse attestano inequivocabilmente una situazione di emergenza.

«I resti, portati alla luce con un lavoro di cinque mesi -ha spiegato il sovrintendente archeologico per la Toscana Andrea Pessina- saranno sottoposti all’analisi del Dna e, per l’esatta datazione, all’esame del carbonio 14. Si potrà accertare la precisa causa della morte ovvero l’agente patogeno che la provocò».


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Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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