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Veliero affondato: recuperato il corpo di Lynch. Manca sua figlia. Pronti gli avvisi di garanzia per naufragio e omicidio plurimo

I sub dei Vigili del fuoco impegnati nella ricerca dell’ultima dispersa, Hanna Lynch, la figlia 18enne di Mike Lynch

PALERMO – E’ stato recuperato anche il corpo del tycoon inglese Mike Lynch. Manca all’appello solo sua figlia, la 18enne Hannah Lynch, per procedere con gli avvisi di garanzia per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni colpose. Per ora sono sei le vittime del naufragio di lunedì notte del veliero Bayesian davanti a Porticello in provincia di Palermo.

Una volta recuperata l’ultima dispersa, la procura di Termini Imerese conferirà l’incarico per le autopsie. In questa fase delle indagini l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto per consentire la nomina dei consulenti di parte che partecipano agli accertamenti. Gli inquirenti stanno passando in rassegna le azioni e le decisioni del comandante del Bayesian, il 51enne neozelandese James Cutfield e del primo ufficiale Matthew Griffith, 22 anni francese che per ruolo hanno la responsabilità della nave. Anche la posizione dell’armatore è al vaglio degli inquirenti.

Questa mattina, come detto, è stato recuperato il corpo di Lynch. E’ il sesto disperso ritrovato a 49 metri di profondità dove è adagiato su fianco destro il veliero lungo 56 metri. Gli speleosub dei vigili del fuoco lo hanno trovato vicino alla cabina armatoriale a poppa. La moglie è arrivata a bordo di un’auto scura sul molo per il riconoscimento.Le squadre di tre sommozzatori hanno cercato Hannah fino alle ore 19.

Le ricerche riprenderanno all’interno dello scafo, con i sub che operarono nella Concordia, mentre all’esterno il robot della guardia costiera perlustrerà il fondale sabbioso, nell’eventualità la ragazza fosse riuscita ad uscire dallo scafo. Il veicolo controllato da remoto da due giorni sta fotografando e filmando il relitto per le indagini.

Dal racconto dei superstiti e dalla posizione dove sono stati trovati i dispersi e dalla posizione del relitto, la guardia costiera ipotizza che i sei rimasti intrappolati nel veliero abbiano cercato una via di fuga mentre l’acqua entrava dai portelloni aperti. Sono stati trovati in cabine diverse da quelle indicate dai superstiti, sul lato opposto, quello che probabilmente si è allagato per ultimo.

Gli inquirenti stanno concludendo gli interrogatori dei 15 superstiti, hanno acquisito dal gruppo Italian Sea Group, proprietaria di Perini Navi che nel 2008 varò il veliero oceanico, tutte le informazioni su scafo e albero per certificare che tipo di dispositivi di sicurezza aveva la barca. L’obiettivo è cristallizzare le condizioni del relitto all’interno e all’esterno e da lì accertare eventuali malfunzionamenti o errori umani.

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