Nazionale: Kean, paura passata. Torna in gruppo. E forse in campo contro la Francia

FIRENZE – Allarme rientrato, soprattutto per i tifosi della Fiorentina: Moise Kean ha svolto oggi, 3 settembre 2024, a Coverciano, una sessione di allenamento di recupero per un leggero affaticamento muscolare. Il calciatore sarà regolarmente in gruppo già da domani per proseguire la preparazione in vista degli impegni che attendono gli azzurri contro Francia e Israele in Nations League. Probabilmente Spalletti lo manderà in campo al Saint Denis.

Dove l’Italia proverà a voltare pagina dopo il flop all’Europeo: il ct Spalletti, come Giuseppe Mazzini, ripartirà da qui, dalla sua “giovane Italia”, dai volti nuovi, Kean compreso, rappresentanti di una Next Gen chiamata con la forza dell’entusiasmo a tirare su le sorti di un azzurro sbiadito.

A tre giorni dall’esordio in Nations League con la Francia allo Stade de France di Saint Denis (in programma venerdì alle 20.45), oltre all’attaccante della Fiorentina, nuovo idolo dei tifosi viola, due esordienti come Caleb Okoli e Marco Brescianini tratteggiano lo spirito che anima la Nazionale di Spalletti parte seconda. Solo fino a pochi mesi fa erano compagni di squadra al Frosinone e ora che le loro strade si sono separate – Okoli al Leicester e Brescianini all’Atalanta – si sono ritrovati a condividere una nuova avventura in maglia azzurra.

Giovani sulla rampa di lancio che aspettano il loro grande momento per poter contribuire alla rinascita. “Mi ha colpito il discorso che ci ha fatto ieri il team manager Buffon, è stato molto emozionante. Faremo ricredere tutti sulla nostra Nazionale”, ha dichiarato il 23enne Okoli ovviamente emozionato per la grande opportunità che gli è stata data. “E’ un è un sogno che si avvera, cercherò di onorare la maglia e mettercela tutta”.

A chi gli chiede come mai i giovani si perdono spesso nel passaggio dalle Under alla prima squadra ha risposto mostrando di avere le idee molto chiare sull’argomento “Non sono d’accordo, in Under 21 ho avuto compagni come Fagioli, Ricci, Bellanova e Udogie che adesso sono qui con me. Stanno uscendo sempre più giovani calciatori italiani. È vero, all’estero vediamo ragazzi di 17/18 anni giocare ogni giorno, ma anche noi stiamo andando nella direzione giusta”.

Pensiero condiviso anche da Brescianini reduce da una estate tribolata ma anche ricca di soddisfazioni. Prima il trasferimento all’Atalanta dopo aver già svolto le visite mediche con il Napoli, poi un repentino cambio di rotta salutato con una doppietta all’esordio. E per finire la chiamata di Spalletti, merito dell’ottimo campionato disputato a Frosinone e di un avvio di stagione in cui ha dimostrato di non soffrire il salto in un grande club.

“Ho visto la squadra determinata. Vogliamo accantonare il passato tenendo conto degli errori commessi per non ripeterli, Tocca a noi onorare la maglia”, ha dichiarato il centrocampista 24enne per il quale la prima chiamata in azzurro “mi ricorda la canzone ‘Come nelle favole’ di Vasco Rossi”. Parlando dei modelli calcistici a cui si è ispirato, Brescianini ha aggiunto: “Il mio prototipo e modello è Milinkovic-Savic, ma oggi devo solo dimostrare e confermarmi ad alti livelli. Il mio obiettivo personale è migliorare ogni giorno e diventare Brescianini, semplicemente”.

Ma nel cuore e nell’anima dei debuttanti al momento c’è solo la Nazionale che per ripartire ha bisogno proprio dei giovani. “Sappiamo di avere pressione da tutto il Paese, ma cercheremo di fare qualcosa in più rispetto a quanto fatto fino a oggi perché è sotto gli occhi di tutti che non è bastato – ha spiegato Brescianini -. Dobbiamo mettere in campo le nostre qualità e compattarci a livello di squadra. In Nazionale ognuno di noi deve mettere qualcosa in più perché non c’è tempo”. Lo sa anche Spalletti, chiamato a prendersi in fretta le sue rivincite.