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Arezzo, donna trovata morta in casa col suo gatto: rintracciata in un albergo a Rimini la figlia

AREZZO – Si trovava in un albergo a Rimini la figlia della donna di 92 anni che lo scorso 31 agosto 2024 è stata trovata morta e in avanzato stato di decomposizione nella sua casa ad Arezzo, in via Montanara. Da quando era stato rinvenuto il cadavere dell’anziana, gli agenti della squadra mobile aretina stavano cercando di rintracciare la figlia, una donna di 60 anni, che risultava aver soggiornato nelle prime settimane di agosto in una struttura ricettiva di Rimini.

“Fondamentale nell’individuazione della signora – spiegano con una nota gli investigatori – è stato anche il contributo fornito dagli agenti della squadra mobile della questura di Rimini, che hanno cooperato nelle ricerche individuando la signora presso la struttura alberghiera”.Sul cadavere della 92enne, vicino al quale c’era anche il corpicino del gatto morto probabilmente di stenti, non sono stati rilevati segni di violenza e non c’erano segni di effrazione nell’appartamento, peraltro in ordine.

La figlia, fanno sapere gli investigatori, al momento è stata sentita come persona informata sui fatti.”Al momento – si legge ancora nella nota della Questura – ai fini della valutazione della posizione giuridica della signora, si rimane in attesa di conoscere gli esiti delle diverse attività investigative delegate dall’Autorità giudiziaria risultando iscritto un procedimento penale per abbandono di incapace ai sensi dell’art. 591 del codice penale”.

La ricognizione sul cadavere mummificato dell’anziana signora, svolta all’ospedale di Arezzo, confermerebbe che la morte risalirebbe ad un periodo di tempo che va dai quattro ai sei mesi fa. Sul corpo del gatto, trovato anche lui morto accanto alla donna, sarà effettuato l’accertamento autoptico per capire cause e tempistica della morte. “Stando a quanto emerso dall’esame – spiega il dirigente della medicina legale di Arezzo Pasquale Giuseppe Macrì – la morte potrebbe risalire ad un periodo che va dai quattro ai sei mesi. Non sarebbero emersi segni di violenza ma sarebbe opportuna prima dell’autopsia, dalla quale non si può prescindere, un’indagine diagnostica per immagine. Al momento infatti non è possibile stabilire se si tratta di morte naturale o violenta”.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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