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Kamala Harris-Donald Trump: notte dei lunghi coltelli. Sfida in Tv per conquistare gli indecisi

Nella combo, Kamala Harris (a sinistra) e Donald Trump (a destra). EPA/ EPA

FILADELFIA (PENNSYLVANIA, USA) – E’ la notte dei lunghi coltelli a Filadelfia e nelle televisioni di tutto il mondo. L’America si ferma per il dibattito presidenziale tv tra Kamala Harris e Donald Trump, il primo e forse l’unico di questa nuova e breve campagna elettorale dopo il ritiro di Joe Biden. E’ anche il loro primo faccia a faccia dopo settimane di attacchi reciproci, con la vicepresidente che lo ha definito un “predatore sessuale” e un “truffatore” condannato in tribunale.

Mentre il suo rivale l’ha etichettata come una “compagna” comunista e l’ha offesa anche con insulti sessisti e razzisti, nonostante i ripetuti appelli della sua ex sfidante repubblicana Nikki Haley a cambiare il modo in cui lui e il suo running mate JD Vance parlano delle donne: “Non c’è bisogno di dare della stupida a Kamala Harris, non è arrivata fin qui solo per caso. Bisogna concentrarsi sulle politiche”.

Ci sono tutte le premesse per uno scontro di boxe, secondo la metafora evocata dalla campagna del tycoon, che vede però in Kamala “il pugile che cerca di prepararsi per combattere Floyd Mayweather o Muhammad Ali”, ossia sconfitto in partenza. Ma le regole di ingaggio evitano duelli verbali diretti: nei 90 minuti di confronto a Filadelfia negli studi senza pubblico di Abc, i due avversari – moderati da altrettanti anchor – hanno il microfono spento quando parla l’altro e non possono farsi domande a vicenda nè avere appunti.

E non possono neppure allontanarsi dal loro podio, come fece Trump nel 2016 mettendo pressione a Hillary Clinton. A fare la differenza quindi sono eventuali gaffe fatali o frecciate azzeccate, come è successo nel dibattito che ha costretto Biden al ritiro. Altrimenti, in un’America fortemente polarizzata dove la maggioranza ha già deciso chi sostenere, in palio ci sono i voti degli indecisi, che possono diventare determinanti nei sette stati in bilico cui è appesa la vittoria in una corsa per ora testa a testa. Poche ore prima di salire sul palco, Trump ha detto di sentirsi “benissimo” accusando la rivale di “non essere più credibile”. “Non sai cosa aspettarti. Ha cambiato tutte le sue politiche nel corso degli anni”, ha accusato, attaccandola per i suoi ‘flip-flop’, ossia i suoi dietrofront, dal fracking alla riduzione di fondi alla polizia.

Nel frattempo, per colpire Kamala sul fronte immigrazione, ha rilanciato sui social, insieme al suo ‘running mate’ JD Vance ed altri alti esponenti repubblicani la teoria cospirativa secondo cui gli haitiani che arrivano negli Usa rubano e mangiano animali domestici. Come sarebbe successo a Springfield, Ohio, lo stato di Vance. “Proteggete le nostre anatre e i nostri gattini in Ohio!”, hanno scritto i repubblicani della commissione Giustizia della Camera pubblicando sul loro account X un’immagine palesemente falsa di Trump che salva un’anatra bianca e un gatto tigrato. “Una teoria complottista pericolosa e razzista alla quale purtroppo qualcuno crede”, ha replicato il portavoce del Consiglio di sicurezza John Kirby.

La sfida appare più in salita per Harris, che finora ha concesso una sola intervista, ha fatto apparizioni secondo copione e ha un profilo meno definito del tycoon. “Kamala ha molto da guadagnare e molto da perdere”, poiché è ancora poco conosciuta da molti elettori, secondo Mitchell McKinney, ex consigliere della commissione Usa sui dibattiti presidenziali. Tra le frecce del suo arco, l’attacco sull’aborto, sull’inadeguatezza dell’ex presidente a guidare il Paese e sul rischio per la democrazia del Project 2025, l’agenda di ultradestra da cui The Donald cerca di prendere le distanze.

La campagna dem non esclude un altro dibattito, come chiede Trump premendo per un faccia a faccia su Fox. Ma per ora è fissato solo il confronto tra i due vice: Vance e Tim Walz, il primo ottobre su Cbs News.


Sandro Bennucci

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