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Fiorentina s’illude e perde in casa Atalanta: 3-2. Kean non basta. Difesa da incubo. De Gea “rimandato”. Pagelle

Moise Kean, gol anche a Bergamo. Purtroppo non è bastato (foto ACF Fiorentina)

BERGAMO – Se appassiona il confronto a distanza fra Raffaele Palladino e Vincenzo Italiano, dobbiamo constatare che entrambi annaspano, laggiù, oltre l'”esimo posto” in classifica. Scavalcati, oggi, anche dal Lecce. La Fiorentina, dopo un buonissimo avvio, che l’ha vista per ben due volte in vantaggio, con un Kean magistralmente sugli scudi e di nuovo in gol, perde inesorabilmente a Bergamo. Colpevole una difesa sempre più da incubo: capace d’incassare due gol fra fine primo tempo e recupero. De Gea, ex portiere monumento del Manchester United, dimostra almeno un po’ di ruggine. Sul secondo gol atalantino, messo in porta di testa da De Ketelaere, non tenta nemmeno l’uscita, fa un passo indietro e si ritrova il pallone dentro la rete. Sul terzo si fa infilare da un rasoterra di Lookman assai prevedibile. Allungando di più il piede avrebbe potuto tentare la deviazione. Niente da fare. E’ qui la svolta della partita. Nella ripresa l’Atalanta va vicina ripetutamente al quarto gol. La Fiorentina si spenge come una candela consumata. Ikonè e Sottil non combinano granchè. I cambi di Palladino non sono sufficienti a riaccenderla. Richardson è troppo lento, Adli, a diferenza di Antognoni che giocava guardando le stelle, ha la tendenza a fissare… le zolle.

PALLADINO – L’allenatore? La prova del… Bove, con l’ex gioiello romanista a fare da filtro alla difesa, e quindi un centrocampo più folto, ha funzionato fino al gol del vantaggio viola. Poi l’Atalanta ha messo il turbo. Retegui era stato bravissimo su assist di Lookman a pareggiare il gol di Quarta. Ma Lookman e De Ketelaere, una volta entrati in carburazione, hanno spaccato la partita e fatto la differenza. Ora diventa difficile. Il calendario propone Lazio in casa e la “rivelazione” Empoli al Castellani (dove ha sofferto molto, ieri, la Juve). Palladino deve irrobustire una difesa gracile, del tutto fuori fase. Pongracic, subentrato a Ranieri, ha rischiato l’ennesimo cartellino giallo. Deve controllare l’irruenza. L’allenatore dovrà registrare la sintonia fra centrocampo e retroguardia. Quattro partite di campionato: tre pareggi tumultuosi e una sconfitta. Ovvio che sia uscito dallo stadio bergamasco a capo chino, come Rocco Commisso, costretto a registrare un’altra delusione.

QUARTA – Sono oltre 1.200 i tifosi viola saliti a Bergamo. Dove l’Atalanta inaugura ufficialmente il nuovo Gewiss Stadium. Gli spettatori sono più di 22 mila. Molto soddisfatto il presidente, Antonio Percassi, imprenditore di successo, ma anche ex difensore nerazzurro. In tribuna accanto a lui la stella dello sci: Sofia Goggia. E, poco più là, Rocco Commisso con la moglie Catherine. Pronti via e il primo tempo si rivela scoppiettante. Il primo tiro della partita arriva all’8′ ed è di Mandragora che riceve palla dalla sinistra e prova il mancino appena dentro l’area: Carnesecchi c’è e respinge in tuffo. Al quarto d’ora Fiorentina in vantaggio. Mischia in area sugli sviluppi di un corner: Mandragora trova al centro Gosens che cerca il gol, negato da un grande riflesso di Carnesecchi, il portiere nerazzurro però non può nulla sulla ribattuta a rete di Martinez Quarta.

RETEGUI – Il vantaggio viola dura solo sei minuti. Lookman salta Bove sulla sinistra e pennella un cross perfetto per Retegui a centro area: ottimo il colpo di testa dell’italo-argentino che non dà scampo a De Gea.

KEAN – Reagisce bene, la Fiorentina. Il centrocampo folto, al momento sembra funzionare. Bove scarica per Biraghi che può crossare col mancino dalla tre quarti di sinistra: in mezzo si butta anche Gosens, che però colpisce solo di striscio in tuffo di testa, però c’è Kean a due passi, che apre il piatto destro e mette in rete. Quattro minuti dopo l’ex bianconero vicino al terzo gol. L’attaccante della nazionale riceve palla sulla sinistra, sterza verso il centro saltando Hien e arriva al tiro da dentro l’area centrando in pieno il palo.

DE GEA – Nell’ultimo minuto del primo tempo l’Atalanta ribalta la partita. Al 45′ punizione (fallo inutile di Mandragora) dalla fascia destra di Ederson che trova per il colpo di testa vincente di De Ketelaere a centro area. Perchè De Gea non ha tentato l’uscita di pugno? Il portiere deve dominare l’area. Arrugginito dall’anno di sosta? Al 46′ Lookman riceve palla sulla sinistra del campo, entra in area, sterza verso il centro e chiude il destro rasoterra stretto sul primo palo battendo De Gea. Che allunga la gamba, poco convintoi, e va a raccogliere il terzo pallone il fondo alla rete.

BRESCIANINI – Non è la Fiorentina, come ci si potrebbe aspettare, a prendere l’iniziativa in avvio di ripresa. L’Atalanta riparte con una sostituzione: fuori l’ammonito Hien, dentro Brescianini con De Roon che arretra in difesa e dopo aver chiuso alla grande la prima frazione la squadra di casa parte forte anche in avvio di ripresa. Al 3′ Bellanova si invola sulla destra ma viene chiuso poi, sul retropassaggio troppo corto per De Gea, si inserisce nuovamente e riesce ad anticipare il portiere con un tocco di punta: la palla sfiora il palo. Al 5′ scambio Lookman-Retegui con il numero 11 nerazzurro che arriva al tiro dall’altezza del dischetto: palla larga di un soffio.

RICHARDSON – Al 17′ cambia anche Palladino: Ikoné e Richardson per Colpani e Mandragora. Con il passare dei minuti il ritmo della partita cala. Richardson è lento e prevedibile nei passaggi. Al 25′ Gasperini inserisce Pasalic e Zappacosta: escono Ruggeri e Retegui. Al 29′ altro doppio cambio per gli ospiti, con Adli e Sottil al posto di Cataldi e Bove. Tra il 30′ e il 32′ de Gea salva in tre occasioni la sua porta negando il poker alla Dea. Prima dice no a un sinistro velenoso di De Ketelaere, poi salva su Zappacosta splendidamente lanciato in area da Lookman e infine para un tiro proprio dell’attaccante nigeriano.

DODO ‘ – Al 35′ Lookman viene lanciato in porta e calcia completamente solo, leggermente decentrato sulla sinistra, prova il destro forte, ma manda clamorosamente alto. Al 41′ Dodò crossa dalla destra e Carnesecchi va completamente a vuoto nell’uscita. Per sua fortuna alle sue spalle c’è De Roon che salva. Nel finale la Fiorentina prova a spingere alla ricerca del 3-3, ma l’Atalanta si difende senza patemi. Quei patemi che, invece, ora colgono la Fiorentina. Obbligata a ripartire dal quattordicesimo posto.

Tabellino e pagelle

ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi 6; Djimsiti 5.5, Hien 5 (1’st Brescianini 6.5), Kolasinac 6; Bellanova 6, De Roon 6, Ederson 6.5, Ruggeri 6 (25’st Zappacosta 6); Lookman 7.5, De Ketelaere 7; Retegui 7 (25’st Pasalic 6). Allenatore: Gasperini 7

FIORENTINA(3-5-1-1): De Gea 5,5; Martinez Quarta 6, Ranieri 5 (36’st Pongracic sv), Biraghi 5; Dodò 6, Mandragora 5.5 (17’st Richardson 5,5), Bove 5.5 (29’st Sottil 5,5), Cataldi 5,5 (29’st Adli 5,5), Gosens 5,5; Colpani 5.5 (17’st Ikone 5,5); Kean 6,5. Allenatore: Palladino 5

ARBITRO: Sacchi di Macerata 6

MARCATORI: 15’pt Martinez Quarta, 21’st Retegui, 32’pt Kean, 45’pt De Ketelaere, 46’pt Lookman

Ammoniti: Bove, Hien, Richardson, Zappacosta

Angoli: 5-2

Recupero: 1’pt, 4’st

Spettatori: 22.705


Sandro Bennucci

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