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Pistoia: preso a bastonate in fabbrica per essersi rivolto al sindacato. La protesta dei Sudd Cobas (video)

Sudd Cobas
Manifestazione dei Sudd Cobas (foto di archivio)


QUARRATA (PISTOIA) – A due settimane di distanza dall’aggressione ai lavoratori in sciopero davanti a un’azienda di Seano, un altro episodio è stato segnalato oggi, 28 ottobre 2024, a Quarrata in provincia di Pistoia.

Un operaio pakistano di 22 anni è stato preso a bastonate in un’azienda per essersi rivolto al sindacato Sudd Cobas. E’ quanto denuncia lo stesso sindacato di base, che oggi pomeriggio ha indetto uno sciopero. L’operaio è stato medicato al pronto soccorso di Prato dove ha ricevuto 7 giorni di prognosi. Tahla, questo il nome del lavoratore, sarebbe stato colpito questo mattina al volto e alle braccia dentro la fabbrica in cui lavora, “la Vot International, azienda a conduzione cinese”.

“Ieri Tahla si era rivolto insieme ad altri colleghi al nostro sindacato – spiega una nota di Sudd Cobas – denunciando turni di 12-14 ore al giorno, lavoro nero ed abusi di ogni tipo da parte dell’azienda e del caporale che gestisce la forza lavoro in fabbrica. “Sappiamo che sei stato al sindacato”, gli sarebbe stato detto oggi appena arrivato in fabbrica, poi subito l’aggressione con bastoni di legno”. Sudd Cobas ricorda che “l’azienda, che ha tre unità produttive a Pistoia, è stata oggetto recentemente di controllo da parte dell’ispettorato del lavoro, che aveva avuto modo di riscontrare diverse irregolarità”.

Per il sindacato “lo sfruttamento in fabbrica è proseguito già dal giorno dopo il controllo, proprio come avveniva prima”.

CGIL – “Ferma e dura condanna per l’episodio di violenza avvenuto alla Vot International di Quarrata e solidarietà alla vittima, un operaio pakistano preso a bastonate perché ‘colpevole’ di essersi rivolto al sindacato e aver denunciato condizioni di lavoro inaccettabili”. Così la Camera del lavoro di Pistoia e la Fillea Cgil Pistoia-Prato. “Lo sfruttamento lavorativo sta diventando una piaga irreversibile che colpisce anche il nostro territorio – sottolineano in una nota Daniele Gioffredi della Cgil Pistoia e Davide Chiappinelli Fillea Cgil Pistoia -, favorendo lo sviluppo di un modello di produzione basato solo sulla compressione dei diritti e dei salari e il proliferare dell’illegalità, alimentando la competizione al ribasso.

“E’ un fenomeno che si sta allargando in tutta la piana della Toscana centrale, da quella fiorentina a quella pistoiese e che va immediatamente bloccato, ripristinando quel sistema di legalità e di rispetto che è alla base dello sviluppo virtuoso di un territorio”. Per i sindacalisti “occorrono più assunzioni in tutti gli organi ispettivi e l’istituzione di un tavolo interforze che riguardi tutta la piana, ma soprattutto occorre intervenire su tutta la filiera produttiva per evitare il rischio che si ‘scarichino’ sui soggetti più deboli della catena i costi sociali della competizione al ribasso”.



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