Manovra: bonus fino a 1500 euro per le scuole paritarie. Pensioni minime e Tfr: si apre la partita della previdenza
ROMA – Potrebbe arrivare, dal 2025, un voucher da 1.500 per ogni studente, destinato alle famiglie che hanno un reddito Isee fino a 40mila euro. Voucher, secondo un emendamento presentato dal deputato Lorenzo Malagola (Fdi), “spendibile esclusivamente presso una scuola paritaria”. Il finanziamento complessivo fissato è pari a 65 milioni di euro annui. Servirà un decreto del ministero dell’Istruzione per attuare la misura.
“Il governo è ben consapevole della importanza di assicurare il diritto dei ragazzi, a prescindere dal reddito, a studiare nelle scuole paritarie”. Lo afferma il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a proposito dell’emendamento del deputato di Fdl Lorenzo Malagola alla manovra che prevede dal 2025 un voucher spendibile esclusivamente in una scuola paritaria alle famiglie che hanno un reddito Isee fino a 40mila euro. “Stiamo riflettendo su questo argomento importante e stiamo già lavorando per individuare soluzioni praticabili”, assicura il ministro.
FONDI PENSIONE – Lega e FdI spingono per il rafforzamento dei fondi pensione. Con due emendamenti alla manovra i partiti di maggioranza propongono l’apertura di un nuovo semestre per la scelta da parte del lavoratore di spostare il trattamento di fine rapporto dall’azienda alla previdenza complementare con la regola del silenzio-assenso.
L’emendamento a prima firma di Tiziana Nisini indica la finestra tra il primo aprile e il 30 settembre 2025; quello di FdI a firma di Walter Rizzetto scatta il primo gennaio. In assenza di un’indicazione da parte del lavoratore, passati i 6 mesi, il datore di lavoro – secondo entrambe le proposte – trasferisce il Tfr ai fondi pensione.
PENSIONI – Incrementare le pensioni minime nel 2025 del 2,7% anziché del 2,2% previsto nel ddl di bilancio. A chiederlo in un emendamento alla manovra sono i deputati di FI Pella, Cannizzaro, Barelli e Nevi. Le coperture, pari a 100 milioni, sono ricavate dal Fondo per le esigenze indifferibili.
SINDACATI – “Del taglio previsto nella legge di stabilità hanno ripristinato solo 200 milioni di euro per il 2025, rispetto a un taglio di oltre 4,6 miliardi. Non è nulla”. Lo ha detto il segretario nazionale della Fiom Cgil, responsabile settore mobilità, Samuele Lodi, al termine del tavolo Stellantis. “L’incontro è stato lungo ma deludente” ha aggiunto, spiegando che il prossimo tavolo si svolgerà sempre al Mimit il 16 dicembre.
FONDO AUTO – “Gli ecobonus svenano gli Stati ma non risolvono il problema. È come svuotare un oceano con dei secchielli. Quest’anno abbiamo investito un miliardo di euro di intesa con Stellantis, che aveva sostenuto che la misura avrebbe aumentato la produzione in Italia. È accaduto esattamente il contrario e quindi, come preannunciato, non la riproporremo più. Destineremo tutte le risorse del fondo, che pensiamo di aumentare nel corso della manovra, sul fronte dell’offerta, a sostegno delle imprese, soprattutto degli investimenti della filiera dell’automotive”. È quanto ha affermato, secondo quanto si apprende, il ministro Adolfo Urso nel corso del Tavolo Stellantis al Mimit. “E proponiamo nel nostro “non paper” – ha aggiunto – un piano automotive UE con incentivi alla domanda, stabili e duraturi nel tempo, con risorse comuni destinate ai consumatori europei”.