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Francia, crisi di governo: Le Pen e Mélenchon pronti a votare la sfiducia a Barnier. Anche per “sfrattare” Macron

Le Pen Macron
Marine Le Pen e Emmanuel Macron (Foto d’archivio)

Destra e sinistra insieme, in Francia, per sfiduciare il governo di Michel Barnier e mandare l’avviso di “sfratto” a Emmanuel Macron. Dopo l’annuncio di Barnier, di ricorrere all’articolo 49.3 della costituzione per adottare il bilancio sul welfare, la France Insoumise (Lfi) di Jean Luc Mélenchon ha annunciato come previsto una ‘mozione di censura’ (sfiducia) contro il governo. A stretto giro, il Rassemblement National (Rn) di Marine Le Pen ha confermato che voterà insieme alla sinistra per far cadere il governo.

Michel Barnier, intervenendo in parlamento a Parigi, ha annunciato il ricorso allo strumento estremo, l’articolo 49.3 della Costituzione che consente di adottare una legge senza passare dal voto dell’Assemblea Nazionale, per adottare il progetto di manovra finanziaria 2025 sul Welfare (Budget de la Sécurité Sociale) duramente contestato dalle opposizioni. ”I francesi non ci perdonerebbero di preferire gli interessi particolari all’avvenire della Nazione”, ha dichiarato Barnier. ”Siamo giunti ad un momento di verità che pone ognuno dinanzi alle proprie responsabilità”, ha aggiunto il capo del governo.

Barnier si è impegnato a rinunciare alla prevista sospensione dei rimborsi su alcuni medicinali, prevista nel progetto di manovra finanziaria del welfare 2025, accogliendo così un’altra delle rivendicazioni imposte dal Rassemblement National di Marine Le Pen per non far cadere l’esecutivo

Dinanzi alla minaccia imminente di censura (sfiducia) sul bilancio del welfare 2025, Barnier ha evocato il tema dei medicinali, una delle ‘linee rosse’ del Rassemblement National nel corso del colloquio telefonico avuto con Le Pen. Nella Francia logorata dallo scontro politico, il presidente Rn, Jordan Bardella, aveva confermato poco prima che, ”salvo un miracolo dell’ultimo minuto” il partito di estrema destra voterà insieme alle opposizioni di sinistra per far cadere il governo. Nei giorni scorsi, Barnier era già andato incontro ad una delle principali richieste del partito lepenista, rinunciando all’aumento della tassa sulla corrente elettrica previsto nella manovra finanziaria.

‘Il Rassemblement National – ha affermato Bardella – azionerà il meccanismo di voto dell’arma della censura, salvo, ovviamente, un miracolo dell’ultimo minuto, se Michel Barnier dovesse rivedere le sue intenzioni (sulla manovra finanziaria legata al welfare) entro le 15 di oggi. Ma ho poca speranza che venga toccato dalla grazia”, ha dichiarato Bardella.

Dopo l’annuncio di Bardella, la portavoce del governo, Maud Bregeon, ha detto che l’esecutivo resta ”aperto al dialogo” con il Rassemblement National (Rn), sottolineando però che per trovare un compromesso ”bisogna essere in due”, lasciando intendere che potrebbe cambiare di posizione sullo stop ai rimborsi di alcuni medicinali, una delle cosiddette ‘linee rosse’ imposte al governo dal partito di estrema destra.

”L’interesse superiore è che il Paese abbia un bilancio e non sprofondi nell’incertezza”, ha dichiarato Bregeon aggiungendo che ”ogni deputato” di sinistra o del Rassemblement National che voterà la mozione di censura (sfiducia) ”dovrà renderne conto al proprio collegio” elettorale.

Secondo fonti ufficiali citate dai media locali, Barnier, e Le Pen hanno parlato al telefono in merito alla crisi politica che rischia di travolgere l’attuale esecutivo. A poco più di due mesi dal suo insediamento, il governo di Michel Barnier è più che mai in bilico, minacciato dal rischio che Le Pen unisca i suoi voti a quelli della gauche per farlo cadere questa settimana.


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Sandro Bennucci

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