Paolucci e Acidini presentano il “Sepoltuario” di Rosselli
Firenze, 26 febbraio 2014 – Una fonte inesauribile di notizie su storia, arte, araldica, genealogia e architettura di Firenze: il “Sepoltuario Fiorentino” di Stefano di Francesco Rosselli, scritto tra il 1650 e il 1657, è per la prima volta oggetto di una monografia nata da uno studio approfondito da parte della storica d´arte Michelina Di Stasi. Il volume, intitolato “Stefano di Francesco Rosselli antiquario fiorentino del XVII sec. e il suo Sepoltuario” (Polistampa, pp. 144, euro 15) è accompagnato da un DVD con la riproduzione integrale dell´antico manoscritto autografo sulle cui copie, presenti nei vari istituti fiorentini e nella Biblioteca degli Intronati di Siena, hanno fatto ricerca generazioni di giovani studiosi. L’opera sarà presentata venerdì 28 febbraio alle 17.30 al Museo delle Cappelle Medicee (Cappella dei Principi, piazza Madonna degli Aldobrandini). Interverranno Antonio Paolucci, Cristina Acidini, Diana Toccafondi, Monica Bietti e sarà presente l’autrice. I sepoltuari, registri in cui si annotavano i sepolcri delle famiglie o delle confraternite nelle chiese e nei cimiteri, risultano importanti fonti di documentazione storica. Stefano di Francesco Rosselli (1598-1664), aristocratico fiorentino di altissima erudizione, trascorse sette anni a registrare e annotare iscrizioni, armi e memorie presenti nelle chiese fiorentine e in alcune suburbane con l´obiettivo di tramandare un prezioso bagaglio di conoscenze a studiosi ed amanti dell´antichità. Nel suo “libro dei morti” le trascrizioni sono arricchite da notizie storico-artistiche sulla fondazione di chiese e cappelle e sulla storia di famiglie e personaggi fiorentini, il tutto arricchito dai disegni delle loro armi, di monumenti e opere d’arte. Dell’originale, conservato presso la Biblioteca del Marchese Niccolò Rosselli Del Turco di Firenze, alla cui famiglia passò insieme al cognome Rosselli nel 1721 a seguito di un matrimonio, sono state realizzate diverse copie, e il confronto tra le redazioni esistenti, parte centrale del lavoro di Michelina Di Stasi, permette di evidenziare discrepanze, difformità e caratteristiche salienti di ognuna di esse. Attraverso lo studio di documenti d’archivio inediti, l’autrice ricostruisce inoltre la vita del Rosselli, individuandone la posizione sociale e ripercorrendone la produzione letteraria. Un capitolo è dedicato al culto dei morti dalle religioni pagane fino al Cristianesimo, mentre le tavole in appendice riproducono i disegni tratti dal manoscritto originale e dalle copie.
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