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Toscana, sottratti all’Erario 500 milioni

L'inaugurazione dell'anno giudiziario alla Corte dei Conti
L’inaugurazione dell’anno giudiziario alla Corte dei Conti

FIRENZE – «Cinquemila fascicoli aperti in Toscana per un danno all’erario stimabile in 500 milioni di euro». Una cifra molto prudente, dice il procuratore regionale della Corte dei Conti, Angelo Canale, all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2014 della Magistratura contabile.

MALAFFARE – Un elenco di «sprechi, abusi e illegittimità dannose, fatti di malaffare anche di rilievo penale, omissioni dannose riguardano amministrazioni locali, aziende sanitarie, società a capitale pubblico, uffici statali, amministrazioni militari, ricevitorie del lotto». Perfino il caso di «un albergatore che aveva trattenuto la tassa di soggiorno riscossa in nome e per conto del Comune».

FIRENZE – Tra i casi più significativi, di cui la cronaca si è occupata, c’è il danno erariale per il Comune di Firenze di circa 50 milioni connesso alla «contrattazione decentrata», cioè il pagamento avvenuto di indennità non dovute (a parere del Mef) a molti dipendenti comunali. Oltre 4 milioni la cifra a carico del comune di Firenze dalla sottoscrizione di contratti derivati con banche e istituti finanziari. Sottrazione di somme e danno d’immagine per il «buco» alla Asl di Massa (1,7 milioni).

Il procuratore Angelo Canale
Il procuratore Angelo Canale

REGIONE – Nel corso del 2013 sono state individuate anche «una serie di gestioni di pubblico denaro, il cui conto giudiziale non è mai stato depositato». Spicca tra questi il caso dei fondi pubblici assegnati ai Presidenti dei gruppi consiliari del Consiglio Regionale della Toscana. Si tratta di circa 600-700 mila euro all’anno complessivi, dal 2010 al 2012, di cui la Corte dei Conti ha chiesto la rendicontazione. Sulla questione si esprimerà la Corte Costituzionale– nel prossimo mese di aprile – a seguito di un conflitto di attribuzione promosso dalla Regione Toscana contro lo Stato al fine di «dichiarare che non spetta alla Corte dei conti – Sezione giurisdizionale per la Regione Toscana richiedere, fissando il relativo termine, il deposito dei conti giudiziali dei gruppi consiliari del Consiglio della Regione Toscana riferibili agli esercizi 2010 – 2011 – 2012». Analoga iniziativa è stata presa dai presidenti dei Gruppi consiliari presso la Cassazione. Si nega la giurisdizione della Corte dei Conti, ma allora chi deve controllare questi fondi pubblici? Al momento nessuna risposta.

«Le iniziative processuali della Regione Toscana e dei Gruppi consiliari sono assolutamente legittime- ha detto Canale – ma non sospende l’efficacia dell’azione della procura. Attendiamo comunque rispettosamente l’esito dei due giudizi». Come dire: fate pure, ma non ci fermiamo.

SENTENZE – Un altro problema, non secondario, ricordato dal procuratore Canale è quello di far rispettare le sentenze di condanna. «Presso gli enti locali – ha detto – ma anche presso le aziende sanitarie l’esecuzione delle condanne procede a rilento, quasi svogliatamente, burocraticamente, quando non assistiamo a tentativi mirati sostanzialmente a vanificare l’esecuzione delle sentenze e il ristoro del danno». Uno dei problemi è anche il regolamento del 1998, che andrebbe rivisto. Si assistono a rateizzazioni lunghissime. Come quella di una sentenza del 2005 rateizzata sino al settembre 2096. «Sconcertante» scrive il procuratore.

L’anno giudiziario contabile è stato dichiarato aperto dal Presidente della Sezione Giurisdizionale Toscana Francesco Pezzella, salutato con particolare calore dalle autorità presenti. Entro fine anno lascerà il servizio attivo. La prossima «inaugurazione» toccherà al successore.

Scarica qui il testo completo dell’Intervento del Procuratore regionale Angelo Canale.


Sandro Addario

Giornalista

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