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Fiorentina, gran gol di Gomez, la Juve trema: 1-1. Pagelle

Il gran gol di Gomez
Il gran gol di Gomez

TORINO – E’ tornato nei suoi cenci, Mario Gomez. Il suo gran gol permette alla Fiorentina di pareggiare la partita di andata degli ottavi di Euroleague e apre il cuore viola alla grande speranza di passare ai quarti. Giovedì 20 ottobre, a Firenze, basterebbe uno zero a zero. Ma soprattutto va detto che con questo gol del centravanti ritrovato e un secondo tempo aggressivo e volitivo, la banda Montella manda la Juve in confusione, le mette paura, le fa rinfoderare la spocchia da capolista e invincibile in campionato, scoprendo tutta la sua fragilità in campo internazionale, anche se in una sfida tutta italiana.

GOMEZ – Grande Mario. Bentornato al gol. Quel gol che è un regalo a se stesso e a tutta Firenze. Il gesto atletico è di quelli da campione, capace di cambiare partita e prospettive. Sì, dopo il 4-2 del 20 ottobre in campionato, e la sconfitta di strettissima misura di domenica scorsa, la Fiorentina dimostra di essere l’unica squadra della nostra serie A capace di tener testa al rullo compressore bianconero. Un rullo che ha spianato tutto solo nei primi dieci minuti della partita, i più difficili per una Fiorentina che ha rischiato il kappaò- Ma che poi, con il passare dei minuti, è cresciuta fino a prendere il dominio del centrocampo, padroneggiando il gioco e arrivando spessissimo nell’area di Buffon. Però senza pungere. Perché Matri riesce a sfuggire una volta sola a un Ogbonna impacciato, che non sa fare di meglio che tirarlo per la maglia di fronte all’arbitro olandese che fa cenno di proseguire. Rigore? Se Matri fosse andato in terra sì. Ma lui ha resistito, ha calciato. Debolmente. Già, l’arbitro Kuipers: troppo indulgente con gli arrancanti bianconeri e inflessibile con i viola. Un esempio per tutti? Uno scontro di testa fra Gonzalo e Asamoah: giallo per il difensore della Fiorentina. Pazienza. L’importante è questo risultato. Che poteva essere addirittura trasformato in una clamorosa vittoria se, nel finale, i tiri di Borja e Vargas fossero stati più precisi. E fortunati. E ora? Qualificazione possibile. Ma naturalmente tutta da giocare e da conquistare. A Firenze sarà un’altra battaglia.

FRITTATA -Si comincia con i tifosi viola rumorosissimi. Sì, la Fiorentina non è sola nel rimbombante catino dello Juventus Stadium. Oltre duemila i tifosi saliti da Firenze. Nonostante la sconfitta di domenica scorsa in campionato e nonostante le polemiche sui cori e gli striscioni. Viola schierati col rombo, ossia con Borja Valero a ridosso delle pune, Matri e Ilicic. Mancano, a sorpresa, Cuadrado e Pasqual. Nella Juve, ma si sapeva, non ci sono Tevez e Llorrente, ma Giovinco è scatenato. E dopo tre minuti la difesa viola fa la frittata. Parte da sinistra Asamoah, ancora lui, come domenica, mette al centro per Giovinco, che tocca per Vidal, ben appostato e solo in mezzo all’area: tiro e gol. Mazzata per i viola. Fa male andare sotto quasi subito, soprattutto se la pressione bianconera non si ferma. A metà campo Pirlo sorprende spesso Borja Valero e Pizarro si mette a gridare per richiamare i compagni a non disunirsi, a restare compatti, per superare un avvio di partita decisamente critico.

NETO – Sulle fasce la Juve è micidiale e i viola si fanno prendere in mezzo dalle sciabolate di Asamoah e di Isla. Ma al 14’ Mati Fernandez riesce a ripartire e la sua azione mette Aquilani in condizione di tirare: pallone che arriva in area Matri tocca, ma la conclusione è fuori. Insiste la Fiorentina e al 17’, di uovo per iniziativa di Mati, il pallone carambola pericolosamente dai piedi Matri a a quelli di Roncaglia, Buffon sembra fuori causa, ma cui mette una pezza Asamoah. Sul rovesciamento di fronte rischiano i viola: Neto deve uscire con i piedi fuori area per murare Giovinco. Così come, al 25’, il portiere compie un’altra prodezza deviando un’insidiosissima testata ravvicinata di Vidal. Borja Valero è in difficoltà nel rombo, posizione non sua. Arretra, cambia gioco. E la Fiorentina ne ottiene beneficio. Mati, Pizarro e Ilicic manovrano meglio, Matri appare troppo isolato. Però al 35’ prova a superare Ogbonna di forza che lo tira per la maglia. L’attaccante si divincola e tira, ma il suo tiro è facile per Buffon. I viola prendono il boccino e lo tengono per una ventina di minuti. Pericolosamente per la Juve. Come al 45’: Borja tira in area, un calzettone bianconero devia per un pelo. E allora? Non fosse stato per quell’avvio turbinoso, con dieci minuti da panico, si potrebbe dire di aver visto una Fiorentina decente, capace di manovrare. Ma impacciatissima in zona gol. Ilicic parte troppo da lontano e Matri incide davvero poco.

MARIOGOL– Avvio di ripresa non buono per la Fiorentina. Mati, uno dei più vivaci, mette male un piede, va in terra. Esce. Prova a rientrare, non ce la fa. Lo sostituisce Ambrosini. La Fiorentina fa la partita, la Juve aspetta per ripartire. Al 22’, visto che Matri continua a non essere per nulla incisivo, Montella manda in campo Mario Gomez. Ma il pericolo per Buffon lo crea Caceres con uno scomposto stop di petto che impegna il portiere in tuffo. Viola manovrieri, Juve impaurita. E al 33’ Gomez la colpisce con lo spunto del campione ritrovato: controllo di petto e con la suola, anticipa Ogbonna e batte Buffon in uscita. Uno a uno. Grande Mario e grande Fiorentina ora. Conte è verde di rabbia, non si capacita. Pogba cerca di consolarlo con un tiro raso palo: però fuori. Poi Borja e Vargas mettono a dura prova Buffon e i nervi dei bianconeri. E’ un finale viola. La Juve sembra sparita. Buon auspicio per il ritorno. E per la qualificazione ai quarti di Euroleague.

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Bennucci

Sandro Bennucci

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