Piombino, Lucchini, contratti di solidarietà: la Regione garantisce i soldi
FIRENZE – C’è il sì della regione alla richiesta delle organizzazioni sindacali di ricorrere a contratti di solidarietà per i dipendenti della Lucchini. È questo l’ammortizzatore sociale scelto per cercare di arginare la crisi dell’azienda di Piombino. Il contratto prevede la riduzione d’orario, con la conseguente riduzione del reddito percepito. La regione si dice pronta a garantire con risorse proprie l’integrazione del reddito perduto, a tutti i lavoratori; già alcuni dipendenti della Lucchini hanno stipulato questo contratto.È quanto è emerso dall’incontro tenutosi a Firenze lunedì, cui hanno preso parte il presidente della regione Enrico Rossi, l’assessore all’economia Gianfranco Simoncini, il sindaco di Piombino Gianni Anselmi e rappresentanti della provincia di Livorno. Si è deciso che le aziende con l’indotto in difficoltà potranno ricorrere anche ad ammortizzatori come la cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga.
L’ACCORDO DI PROGRAMMA– Alle porte c’è la firma, prevista per i prossimi giorni, dell’accordo di programma per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino. Questo il risultato che persegue: rilancio della Lucchini e sviluppo dell’area industriale di Piombino, agevolando l’ingresso di nuovi investitori. Da parte della regione, arriva la richiesta che i lavoratori della Lucchini possano essere impiegati per i lavori di bonifica ambientale necessari alla riconversione dell’altoforno e che siano impiegati anche altri progetti, come le attività di riqualificazione del porto. Nell’ambito del programma di riqualificazione del comparto siderurgico piombinese, va letto il progetto della regione che vorrebbe fare di Piombino un polo nazionale per lo smantellamento delle grandi navi. In questo senso vuole la realizzazione del forno elettrico e l’impiego della tecnologia innovativa Corex.
LUCCHINI– Gli addetti dello stabilimento Lucchini di Piombino, in amministrazione straordinaria, sono attualmente circa duemila. L’indotto diretto è stimato in circa 1450 lavoratori. L’accordo di programma, articolato in tre punti, prevede il miglioramento ambientale e la messa in sicurezza del ciclo produttivo dello stabilimento, l’intervento di riconversione e riqualificazione produttiva dell’intera area di crisi industriale complessa di Piombino, l’agevolazione degli investimenti, la razionalizzazione delle infrastrutture energetiche e la riqualificazione del personale attraverso attività di formazione destinate ai lavoratori. E le risorse? Trenta milioni di euro sono previsti dalla regionenel programma operativo Fesr 2014-20, per gli interventi di miglioramento ambientale ed energetico. Altrettanti verranno dal programma di attuazione 2007-2013 del Fas e saranno destinati agli investimenti.