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Montella secondo alla Panchina d'Oro

Fiorentina, Montella: «Resto perchè l’ho deciso io, ma voglio rinforzi». Pepito contro il Toro

Quella contro il Torino potrebbe essere l'ultima di Cuadrado in maglia viola
Quella contro il Torino potrebbe essere l’ultima di Cuadrado in maglia viola

FIRENZE. Se resto è perchè lo voglio io, altrimenti, per come sono fatto, potrei anche passare una stagione a casa mia. E’ così che Vincenzo Montella ha replicato al pissi pissi bau bau della società che venerdì aveva fatto sapere di essere sicura al 100% della permanenza dell’allenatore, nonostante la pressante richiesta di rinforzi. Morale? Montella resterà sulla panchina della Fiorentina, ma la dirigenza dovrà prendere in considerazione le sue richieste per una squadra più competitiva, in grado di tenere il passo con gli investimenti che tutte le altre grandi del campionato faranno d’ora in avanti.

CLAUSOLA. «Io credo – spiega in conferenze stampa – di essere sempre stato sereno, le mie esternazioni sono parole di un allenatore che vuole rimanere: ritengo sia un dovere di un allenatore dire cosa vuole per la sua squadra. Mi sento davvero molto stimato a Firenze e potevo usare un altro veicolo, se me ne fossi voluto andare, tirando in ballo la clausola rescissoria».Che per altro, secondo Montella lascia anche il tempo che trova visto il rapporto tra gentiluomini che lo lega alla famiglia Della Valle. «Credo che la clausola sia sui sei milioni di euro, ma è a tutela della società. Ci siamo sempre detti che se qualora sia scontento la cosa potrebbe decadere: non mi trovassi più bene non avrei problemi ad andarmene stando anche fermo per un po’ di tempo. Questo per dire che non ho avuto nessun contatto diretto con squadre (Milan e Juventus, ndr) accostate nell’ultimo periodo al mio nome».

CORRETTEZZA. Il tecnico viola ci tiene infatti a precisare di non essere stato scorretto. «Credo – ribatte alla dirigenza che lo aveva accusato di aver esternato le sue perplessità in un momento poco opportuno – di non avere sbagliato né i modi né i tempi perché ero certo che il traguardo del quarto posto lo avremmo raggiunto”.

RASSICURAZIONI. Resta però insoluto il grande dubbio se la rassicurazioni su una crescita della squadra il prossimo anno le abbia ricevute: «Chiunque fa il mio mestiere vuole crescere, saranno i fatti a dimostrare se ci sarà questa crescita, le parole lasciano sempre il tempo che trovano».

OBIETTIVI. Già, ma quale sarà allora il traguardo da centrare nel prossimo torneo per non decrescere? «L’obiettivo è quello di non perdere la nostra identità e la nostra idea di fare gioco: la gente ci ha dimostrato di aver gradito anche nelle sconfitte. Ho letto che la società ha migliorato il fatturato e credo che questo sia merito anche dei calciatori».

CUADRADO. Uno dei più rappresentativi, Juan Cuadrado, però potrebbe lasciare la Fiorentina stando alle parole di Cognigni: quella di domani con il Torino potrebbe quindi essere la sua ultima gara in viola. «E’ un giocatore importante che può crescere ulteriormente: mi auguro da allenatore che possa rimanere, ma dipende tanto dalle motivazioni del ragazzo. Riguardo al match con i granata, comunque, ci tengo a dire che vogliamo far bene e ci teniamo ad onorare il nostro campionato».

ROSSI. Chi, ci tiene più di tutti gli altri è comunque Pepito Rossi che deve convincere Prandelli in chiave Mondiale. Sto pensando a farlo giocare titolare – conferma Montella -. Gomez, invece, al massimo verrà in panchina. Potrei far fare qualche minuto anche a Hegazi che sta bene e dopo il lungo infortunio si merita di esordire».

MOENA. Dopo la conferenza di Montella è stato presentato dal direttore esecutivo viola Baiesi, dal presidente dell’ATP della Val di Fassa Enzo Iori e il direttore ATP della Val di Fassa, Andrea Weiss. La Fiorentina resterà in Trentino dal 9 al 20 luglio anche se sulla data finale resta ancora un po’ d’incertezza. «Quest’anno sarà più corto perché per agosto – ha ammesso Baiesi – stiamo definendo gli ultimi dettagli per una tournée in Sudamerica. Ci saranno partite molto prestigiose e per noi sarà un’occasione importante». A Moena, invece, le amichevoli dovrebbero essere tre, tutte con avversari non di primo livello.

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Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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