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Firenze, nuovo stadio: Nardella sveglia la Fiorentina (ma lui è ancora nel cda viola?)

Dario Nardella festeggia la sua vittoria in SS. Annunziata, foto dal suo profilo Facebook
Dario Nardella festeggia la sua vittoria in SS. Annunziata, foto dal suo profilo Facebook

FIRENZE – Forte di un successo plebiscitario (59% dei consensi al primo turno), il neo-sindaco di Firenze, Dario Nardella, lancia un invito esplicito a Diego Della Valle. Dai microfoni di «Mix 24», la trasmissione radiofonica di Gianni Minoli, afferma che «sul nuovo stadio siamo pronti a partire non appena arriverà una proposta da parte del privato che vorrà realizzarlo. Abbiamo già predisposto l’area alla Mercafir. Mi auguro davvero che la Fiorentina compia questo passo decisivo».

La palla è rilanciata subito in casa viola, dunque. Ma forse c’è un passaggio da precisare, e sul quale il nuovo sindaco ha glissato. Insieme a Eugenio Giani, presidente uscente del consiglio comunale, Nardella fa (o faceva?) parte del consiglio d’amministrazione della Fiorentina. Domanda: lui non sa nulla delle intenzioni della famiglia Della Valle? Nel cda non ne hanno discusso? Non basta: se non si è già dimesso, è compatibile la carica di sindaco con quella di consigliere della società, considerato che il primo cittadino è “padrone dello stadio”, di cui la Fiorentina è affittuaria?

In attesa di risposte (della Fiorentina e di Nardella), andiamo avanti con le dichiarazioni di oggi, centrate anche sul piano urbanistico a volumi zero. Ancora Nardella: «La parola d’ordine è: niente cemento in più – spiega a Mix 24 -, ma riqualificazione dei volumi dismessi. Abbiamo 1,4 milioni di metri quadri di volumi inutilizzati. Non vogliamo cementificare Firenze, nella maniera più assoluta. Nella scorsa legislatura abbiamo approvato il piano strutturale a volumi zero e nei prossimi mesi sarà adottato il regolamento urbanistico».

Per quel che riguarda la composizione della giunta, Nardella ha confermato la tempistica annunciata lunedì, appena eletto: «Ci sarà entro una settimana». Nel tam tam di Palazzo Vecchio si parla di Elisa Simoni come vicesindaco, del segretario del Pd fiorentino Federico Gianassi come assessore al Bilancio e della campionessa di preferenze Caterina Biti come presidente del Consiglio Comunale.

Anche se col suo stile vellutato, parte in quarta, dunque, l’erede di Matteo Renzi. E non manca di lodare il suo predecessore. «Certamente non era facile prendere più voti di Renzi», dice, «però molto è anche un merito di Renzi». «Il successo delle elezioni – prosegue – è un mix di fattori: primo il buon lavoro fatto in cinque anni sul quale ci hanno giudicato i fiorentini; secondo, la spinta del voto delle europee di cui il segretario e presidente del Consiglio è stato protagonista. Il terzo il nostro progetto per il futuro».

Tenterà di associare Forza Italia al Governo di Firenze? «Forza Italia è ridotta al lumicino qui in città – risponde -. Più che associare Forza Italia, il mio obiettivo è conquistare gli elettori di Forza Italia». E il Movimento 5 Stelle? «Vale lo stesso per i grillini: abbiamo vinto queste elezioni perché siamo andati sul loro terreno. Renzi ha fertilizzato un terreno arido di odio che aveva costruito Grillo».


Domenico Coviello

Giornalista

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