Firenze, l’aggressore del vescovo Betori (condannato a 12 anni) «non aveva movente»
FIRENZE – Risulta chiaro che sia stato Elso Baschini, 76 anni, l’autore dell’aggressione avvenuta il 4 novembre 2011 in curia a Firenze, quando l’arcivescovo Giuseppe Betori venne minacciato con una pistola e il suo segretario, don Paolo Brogi, ferito con uno sparo. Ma la motivazione della sentenza che ha condannato il Baschini a 12 anni di reclusione rileva che manca il movente. In sostanza non c’è una spiegazione sul perché il Baschini,originario di Udine e da tempo residente a Firenze, abbia agito così.
L’uomo era gia’ conosciuto alle forze dell’ordine: la sua prima rapina risaliva agli anni Settanta. Ma riguardo all’aggressione a Betori, secondo i giudici, ”non sono state chiarificatorie” nemmeno le dichiarazioni di uno degli accusatori di Baschini, il suo ex amico Mohamed Kahoul Toufik, che parlo’ di un ”sentimento di rabbia” di Baschini ”nei confronti dei preti”, di mire sul patrimonio devoluto da un’anziana alle istituzioni religiose e dell’intenzione di Baschini di compiere un furto in curia, dove erano custoditi oggetti preziosi. Nella sentenza si spiega che ”il silenzio tenuto da Baschini”, che si e’ sempre dichiarato innocente, ”non aiuta a fare chiarezza, ciò peroò non toglie valenza al contesto probatorio offerto nell’istruttoria dibattimentale, caratterizzato da un alto grado di razionalità e, quindi, dalla certezza processuale che consente di attribuire all’imputato la
condotta in contestazione come fatto proprio. Percio’, diviene irrilevante l’assenza del movente”.