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Concordia, a giorni verrà scelto il porto dove smaltire la nave

Concordia, un rebus. Costa vuole portarla a Genova, la Regione Toscana insiste: Piombino

La Costa Concordia
La Costa Concordia

FIRENZE – È ormai guerra di annunci, indiscrezioni di stampa e smentite la vicenda della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata davanti all’isola del Giglio alle 21.42 di venerdì 13 gennaio 2012.

Sul relitto – che è ancora lì, a quasi 2 anni e 5 mesi dalla tragedia costata la vita a 32 persone -, si è di nuovo concentrata oggi, 30 maggio, l’attenzione del Sole 24 Ore: secondo il quotidiano della Confindustria la demolizione della Concordia, fino a pochi giorni fa data possibile anche in Turchia, avverrà invece in Italia, non però a Piombino, come auspicato dalla Regione Toscana, ma nel porto di Genova. Con una data già fissata per il galleggiamento della nave in vista del suo arrivo in Liguria: il 20 luglio prossimo.

«Non modifichiamo di una virgola la nostra posizione – è stata la secca replica del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi -: Piombino resta l’ipotesi più razionale e ragionevole». Rossi ha anche riconfermato il suo veto all’ipotesi di utilizzo, da parte di Costa Crociere, della nave Vanguard per il trasbordo della Concordia: «Questa è l’opinione della Costa – ha precisato Rossi – che però dovrà essere sottoposta a qualche valutazione e a qualche parere. Uno lo esprimeremo anche noi. Da parte mia dico: attenzione a portare in giro per 4 o 5 giorni questa nave che qualche problema di impatto ambientale lo avrà». Quanto all’ipotesi – asserita dal Sole 24 Ore – che la Concordia per il 20 luglio sia pronta al galleggiamento in vista della sua demolizione a Genova, Rossi ironizza: «Vediamo se ci riescono. Trasportarla in piena stagione turistica non mi pare la soluzione migliore e se Piombino sarà pronta quando arriverà il giorno della rimozione anche un bambino capisce che 1 giorno di navigazione è molto meglio di 4 o 5».

«Sarebbe un colpo all’economia e al lavoro della Toscana, ma anche un’offesa alla sua generosità, se le indiscrezioni sullo smantellamento della Costa Concordia a Genova anziché a Piombino fossero confermate – è il commento del segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza -. La Toscana si è prodigata fin dall’inizio per salvare le vite umane e l’ambiente messe a rischio dal naufragio. Con lo smantellamento a Piombino si rafforzerebbe anche quell’accordo di programma sottoscritto da Governo e enti locali che vuol trasformare il porto della Val di Cornia in un sito europeo di dismissione delle navi, collegato con le acciaierie. La decisione di rimuovere la Concordia il 20 di luglio, in piena stagione turistica, penalizzerebbe ulteriormente e ingiustamente l’Isola del Giglio. Una scelta chiaramente finalizzata a tagliar fuori Piombino e la Toscana. La nostra regione davvero non si merita una simile irriconoscenza.»

Stando alle indiscrezioni del Sole 24 ore, il gruppo Costa, insieme a legali e assicuratori, starebbe lavorando alla sottoscrizione del contratto che affiderà ai gruppi San Giorgio, Mariotti e Saipem, in collaborazione con l’Autorità portuale di Genova, il processo di smantellamento del relitto della Concordia. Servirà poi un passaggio in Conferenza dei servizi, prevista per il 16 giugno, per arrivare all’annuncio ufficiale della scelta di Genova.

La decisione di scegliere il porto di Genova darebbe così soddisfazione alla volontà di Costa Crociere, ma anche quella del Governo, di eseguire in Italia la demolizione. E anche gli assicuratori, che preferivano come destinazione del relitto la Turchia, dove lo smaltimento avrebbe avuto costi minori – 40 milioni di euro contro i circa 100 milioni di Genova – si sarebbero allineati.

Secondo quanto anticipato dal quotidiano della Confindustria, la nave Concordia sarà rimorchiata, con un viaggio di 150 miglia, verso il terminal di Voltri del porto di Genova, zona capace di accogliere il pescaggio di 18,5 metri del relitto. Lì sarà svuotata dalle strutture interne, in modo da far arrivare il suo pescaggio a 15 metri. Poi Concordia sarà spostata nella parte di Levante dello scalo, presso l’area delle riparazioni navali, dove un tempo trovava spazio il superbacino galleggiante del porto di Genova. In quel sito saranno tagliati e asportati i ponti della nave che arriverà, così, ad avere un pescaggio di 10 metri. Infine il relitto sarà spostato in un bacino di carenaggio delle riparazioni, dove avverrà lo smantellamento definitivo: un’operazione che potrà dare occupazione diretta a circa cento persone per un anno, più l’indotto.


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Domenico Coviello

Giornalista

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