Toscana, sanità: liste d’attesa fuori controllo. A Livorno 367 giorni per una mammografia
FIRENZE – Per le liste d’attesa sanitarie sembra che il tempo passi inutilmente. La situazione anno dopo anno è sempre la stessa, al di là degli annunci i risultati sembrano rasentare lo zero. E’ quanto emerge da un giro di ricognizione sullo stato dei tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie nelle varie Asl della Toscana. Questo è anche il segno che tutti i tentativi fatti dall’assessore alla sanità, Luigi Marroni, di porre qualche rimedio sono finiti nel nulla.
L’Asl 10 di Firenze è addirittura l’unica, a livello regionale, che continua a non pubblicare on line i suoi tempi d’attesa ma solo un link a una tabella coi tempi fissati dalla legge per le prestazioni differibili, senza il monitoraggio sul quadro effettivo. Le altre Asl invece pubblicano dati piuttosto aggiornati. Questo, ahinoi, non cancella le solite criticità. A Pistoia (Asl 3) la prima data disponibile per un’ecografia è il 25 marzo 2015, a Livorno la media di attesa per una mammografia è di 367 giorni. Casi limite, o punta dell’iceberg decidete voi, di una situazione piuttosto complicata. A Grosseto (Asl 9) per alcune tipologie di risonanza magnetica in particolare cervicale e cranio si attendono 266 giorni, in area apuana (Asl 1) l’ecografia alla mammella si fa dopo 179 giorni in media mentre nel Senese, azienda ospedaliera compresa, per una risonanza all’articolazione coxo-femorale se ne aspettano 171. La risonanza magnetica senza mezzo di contrasto rappresenta il picco critico nell’Asl 11 di Empoli, con 143 giorni per la prima disponibilità; nel Pisano per alcune radiografie c’è una lista di 116 giorni.
Alcune Asl poi, tra cui la 8 di Arezzo, riportano i tempi per le prestazioni che il nuovo Piano nazionale di Governo delle liste d’attesa definisce «differibili» e che vanno erogate entro 30 o 60 giorni a seconda che si tratti di visite o esami diagnostici. Le altre, definite «programmabili», non hanno termini obbligatori e spesso è lì che si annidano le attese record. Recentemente, proprio in provincia di Arezzo, un bambino ha potuto effettuare un’ecografia all’addome solo dopo 6 mesi dalla richiesta. Altro caso quello relativo ad un’ecografia al seno per la presenza sospetta di alcuni noduli prenotabile a distanza di 10 mesi.
Dati e casi questi contenuti in un’interrogazione in Consiglio regionale del Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Fi) che, tra l’altro, a breve produrrà una proposta di legge per estendere gli orari di erogazione dei servizi come in Veneto e Lombardia dove l’orario delle prestazioni anche non urgenti si prolunga fino alle 23, estendendosi anche al fine settimana. In Toscana solo la Asl 4 di Prato aveva tempo fa effettuato una sperimentazione in questo senso.
«Le soluzioni messe finora in campo dalla giunta tra campagne, investimenti, promesse e annunci, non hanno funzionato neanche un po’ se non sul piano della propaganda –spiega Mugnai- Anzi, a una cosa son servite, ovvero a dirottare i pazienti esasperati dal bisogno verso l’intramoenia o verso il privato dove, pagando ma spesso neppure troppo più dei ticket ormai esosissimi, la prestazione si ottiene in scioltezza e tempi congrui».