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Natale 2025
Calcio Storico 2014, prima caccia dei Bianchi

Calcio storico: Bianchi in finale con due strepitose cacce (2-1). Ma gli Azzurri escono con onore

L'avvio scoppiettante fra Bianchi e Azzurri (foto Umberto Visintini)
L’avvio scoppiettante fra Bianchi e Azzurri (foto Umberto Visintini)

FIRENZE – Una rivincita? Soprattutto una bella vittoria quella dei Bianchi, nella prima semifinale del calcio storico. Una vittoria ottenuta con una straordinaria caccia propiziato dal Ballero quasi all’ultimo minuto, ma netta, convincente, senza sbavature. Da dedicare, come succedeva nei tempi antichi, al capitano caduto in battaglia all’avvio della tenzone: Marino Vieri, ricoverato con una frattura scomposta. Una frustata della malasorte, considerato che stava giocando da pochi minuti dopo il doloroso stop di un anno dovuto a una squalifica che forse non meritava e che ha comunque accettato con abnegazione e alto spirito sportivo. Così come un grande elogio collettivo va agli Azzurri: colpiti quest’anno da ben 15 squalifiche, avevano inizialmente manifestato la voglia di non giocare, di ritirarsi, di marcare le distanze da un giudice sportivo e da una commissione disciplinare ai quali, ogni anno, viene proposto un regolamento diverso. Talvolta rigoroso, talaltra meno incisivo. E viceversa. Sempre a seconda dell’aria che tira in Palazzo Vecchio e spesso senza tener conto di che cos’è successo effettivamente sulla rena di Santa Croce.

Un placcaggio della difesa azzurra
Un placcaggio della difesa azzurra

ASSENZE – Agli Azzurri, campioni uscenti, va fatto comunque un elogio per come hanno saputo comportarsi. Senza il trascinatore storico, Gabriele Ceccherelli, lo Zena, senza Emanuele, “cucciolo” trentottenne dello Zena, e privi anche di un un formidabile calciante come l’ingegner Alessio Giorgerini, detto Piombino, capace di segnare la storia del calcio storico con discese rapidissime coronate dalla caccia, ecco, con tutte queste assenze, gli Azzurri hanno comunque onorato la partita. Uniti intorno a una vecchia bandiera che ha dato quel che aveva: Salvatore Serra, meno scattante di un tempo, ma ancora con la lucidità e la visione di gioco utili a far ripartire la squadra nei momento più difficile, cioè dopo la prima, anche questa bellissima caccia dei Bianchi. E’ successo più o meno a metà partita, ossia al ventiseiesimo dei cinquanta minuti canonici.

LOTTA – L’inizio era stato come sempre esplosivo, nel senso di testa a testa, lotta, grandina di pugni. In quei minuti di lotta furiosa si è fatto male Marino Vieri: frattura scomposta alla tibia della gamba destra. Ci vorrà un po’ prima di rivederlo correre, ma si tratta di un atleta, un pugile dotato di un fisico quasi perfetto e reattivo. Dai Marino… Ecco, da quel momento la partita ha vissuto una lunga , e anche noiosa, fase di studio. Testa a testa, corpo a corpo. Poche le idee di gioco, poche le iniziative per tentare di avvicinarsi alla fatidica caccia. Poi, appunto al ventiseiesimo, i Bianchi sono passati in vantaggio ma non per aver forzato la resistenza della difesa azzurra. Hanno segnato la prima caccia grazie a una manovra ben congegnata che ha visto come saettante terminale il D’Eligio, che sorprende tutti gli avversari e va indisturbato a metter la palla dentro.

PRODEZZA – Gli Azzurri hanno reagito. Ed è stato Salvatore Serra, con l’esperienza del calciante veterano, a suggerire le

Musici pronti per l'inno della vittoria
Musici pronti per l’inno della vittoria

mosse giuste, a far ripartire la squadra. Così, a otto minuti dalla fine, è arrivata, anche qui con velocità e destrezza, la caccia del pareggio. Firmata da Lorenzo Dei. Ultimi minuti da cardiopalma, come nella finale del 2011, vinta praticamente ai supplementari dagli Azzurri grazie a due prodezze (una parata e una caccia) di Alessandro Bersani. Stavolta, però, sono i Bianchi ad avere il guizzo felice con il Ballero che propizia il punto decisivo: anche qui non di forza, ma con capacità di movimento e rapidità. Due cacce a una. Bianchi in finale. Domani seconda semifinale: Rossi contro Verdi. Finale il 24 giugno, San Giovanni, ma con un problema: la concomitanza con la partita dei Mondiali Italia-Uruguay. Chissà se Palazzo Vecchio riuscirà a trovare una soluzione per evitare ai fiorentini di perdersi l’uno o l’altro spettacolo.


Bennucci

Sandro Bennucci

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