La crisi allunga le code ai musei: 13mila visitatori in più nei primi due mesi del 2013
FIRENZE – Per effetto della crisi le code per entrare nei musei si allungano. L’ha affermato Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani in un’intervista di oggi, domenica 17 marzo, per il programma Voyager. “L’arte – ha sottolineato Paolucci – rende felici, risolleva e allevia le preoccupazioni. Ecco perchè abbiamo bisogno di Lei”. E a dargli ragione sono i dati di affluenza del Polo Museale Fiorentino relativi ai primi due mesi del 2013 che hanno registrato un aumento del 0,39% nel mese di gennaio rispetto allo stesso periodo nel 2012. Da 201.060 si è passati a 201.844 visitatori che hanno varcato la soglia di musei, chiostri, ville e cenacoli. Mentre a febbraio, che ha avuto 29 giorni e non 28, la somma è aumentata del 5,61%, passando da 229.911 a 242.801 visitatori.
In particolare, nel mese di gennaio 2013, a fronte di un lieve calo degli Uffizi (-0,84%), di perdite maggiori della Cappelle Medicee (-11,65%) e del Giardino di Boboli-Museo degli Argenti (-9,60%), si sono registrati aumenti consistenti degli ingressi alla Galleria Palatina e Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti (+10,54%) e alla Galleria dell’Accademia (+4,30%). Nel mese di febbraio anche la Galleria degli Uffizi ha visto incrementare il numero dei visitatori in maniera non indifferente: +7,15%. Seguita dalle Cappelle Medicee che hanno visto un incremento dell’11,7%, nonostante l’apertura gratuita del 17 in concomitanza della ricorrenza dell’Elettrice Palatina; i visitatori del Museo Nazionale del Bargello sono cresciuti del 4,64%, la Galleria Palatina e il Museo di San Marco entrambi di oltre lo 0.60%. Molto positivi, inoltre, i risultati di ville, giardini e cenacoli nel mese di febbraio – cresciuti tra il 25% e l’89% – e che in qualche caso (Castello) hanno visto più che raddoppiati i visitatori.
A conti fatti, quindi, rispetto al 2012, nei primi due mesi dell’anno sono quasi 13.700 i visitatori in più dei musei del Polo Fiorentino. E se la crisi non accennasse a diminuire, considerando la proporzione di Paolucci, è possibile che questo dato sia destinato ad aumentare ulteriormente.