Mondiali 2014: Argentina in finale con la Germania. Sarà anche derby fra i due Papi: Francesco e Benedetto. Olanda battuta ai rigori (4-2)
SAN PAOLO – Lionel Messi cercherà di salire sul tetto del mondo, domenica 13 luglio, al Maracanà di Rio de Janeiro. Ma contro la Germania dovrà giocare una partita ben diversa da quella disputata con l’Olanda e vinta dalla sua Argentina ai rigori (4-2), dopo uno zero a zero per nulla esaltante nei 90’ minuti regolamentari e nella mezz’ora dei supplementari. La finale sarà uno scontro duro e difficile, l’ennesima sfida Europa-Sudf America e anche la rivincita d’Italia’90, quando ad alzare la coppa furono i tedeschi. Su twitter si accende anche una partita del tutto singolare: ossia quella fra i due papi, l’argentino Bergoglio e il tedesco Ratzinger.
ROMERO – L’eroe, nella serata di San Paolo, con il Brasile ancora a lutto per la disfatta di Belo Horizonte, e pronto a tifare Olanda, è stato il portiere argentino, Romero: capace d’intuire e parare i tiri di Vlaar e Schneider. E’ rimasto in panchina Krul, il pararigori olandese contro il Costarica. Cillessen, il titolare che aveva protestato con il ct Van Gaal per la sostituzione all’ultimo istante, non è riuscito a imitare il suo vice e non è riuscito a prendere nemmeno uno dei quattro tiri dei campioni argentini. Che, freddi e determinati, li hanno messi a segno uno dietro l’altro rendendo inutile il quinto rigore. Messi, Garau, Aguero e Maxi Rodriguez hanno compiuto la loro missione facendo esultare i tifosi dell’Albiceleste, i quali sognano ora il terzo titolo mondiale dopo quelli conquistati nel 1978, nella Buenos Aires ancora dominata dalla dittatura militare, ma grazie alle prodezze di Mario Kempes e Daniel Bertoni, e nel 1986 in Messico, con Maradona (aiutato dalla “mano de Dios” nei quarti di finale contro l’Inghilterra…).
FESTA DOPPIA – A Buenos Aires è festa doppia. Per l’indipendenza nazionale,nella grande strada centrale, che si chiama appunto Avenida 9 de julio, e per la finale, riconquistata dopo 24 anni. Un successo arrivato dopo una brutta partita.Forse impaurite dall’impietoso 1-7 della Germania al Brasile, capace di far precipitare nella disperazione 200 milioni di tifosi, Argentina e Olanda hanno giocato guardinghe e coperte per centoventi minuti. E’ stata la partita della paura, poco spettacolare e incolore. Dove nessuna delle due squadre ha voluto, o potuto, scardinare la difesa avversaria. Non e’ aria di goleada.
MASCHERANO – L’Olanda marca a uomo in tutte le zone, De Jong è il primo baluardo su Messi, Schneider insegue Biglia, Wijnaldum Mascherano. Dopo un po’ Sabella manda Lavezzi a destra e Perez a sinistra per attaccare Kuyt. Dopo una breve fase di iniziativa orange è l’Argentina a fare la partita, anche se a tentoni.
Al 14′ De Vlaar stende Perez imbeccato da Higuain: ghiotta punizione dal limite ma Cillessen non si fa incantare da Messi. Al 26′ paurosa testata tra Wijnaldum e Mascherano con l’argentino che rimane intontito un paio di minuti. Robben non riesce a mettersi in mostra ma l’Olanda tiene senza troppi affanni anche se poi Martins Indi esagera con Messi e prende un giallo per ostruzionismo e per prudenza Van Gaal lo sostituisce con Janmaat a inizio ripresa.
MESSI – La partita a scacchi tra i tecnici prosegue alla pari. E’ l’Olanda che torna in campo piu’ motivata ma non crea molto. All’11’ Vlaar contiene Messi lanciato a rete, poi al 14′ Janmaat anticipa Higuain ben servito da Lavezzi. Van Gaal ritiene De Jong stanco (dopo il recupero lampo) e inserisce il suo 22/o uomo da inizio mondiale, il giovane e promettente Clasie. Ma la semifinale senza tiri in porta non si sblocca. Higuain viene fermato in un fuorigioco inesistente ma comunque la conclusione è sull’esterno della rete. Le squadre tengono posizione e nonsi espongono, poi Sabella rinforza l’attacco con Palacio al posto di Perez e Aguero che rileva Higuain. L’unico brivido lo regala Robben al 44′: spunto interessante ma Mascherano chiude in angolo.
HUNTELAAR – Nei primo tempo supplementare e’ l’Olanda che si affaccia di più in avanti approfittando della disposizione offensiva argentina, Robben tenta qualche incursione più importante, poi Van Gaal inserisce Huntelaar al posto di un inesistente Van Persie. Sabella capisce il pericolo e fa entrare Maxi Rodriguez al posto di uno stanco Lavezzi. Huntelaar si fa subito ammonire per un fallo su Mascherano, poi al 13′ spunto di Palacio su cui salva Vlaar. Nel secondo tempo supplementare si ferma 2′ Zabaleta dopo uno scontro con Kuyt. Al 10′ Palacio si mangia un’occasione di testa facendosi parare la conclusione da Cillessen, poi al 12′ spunto di Messi e cross per Maxi Rodriguez che non impensierisce il portiere.
RIGORI – La parola passa ai rigori con gli errori di Vlaar e Schneider. Il rigore che significa finale lo firma Maxi Rodriguez. Ora sarà Argentina-Germania. Ma Messi dovrà giocare un’altra partita per alzare la Coppa del mondo.